A Hong Kong una radio critica del governo cinese ha chiuso per via di una «situazione politica pericolosa»
Citizens’ Radio, una stazione radio molto seguita con base a Hong Kong e spesso critica verso il governo cinese, ha annunciato la sua chiusura a partire da oggi, venerdì 30 giugno, perché «un cambiamento repentino nella situazione politica» dal 2019 ha reso il loro lavoro troppo pericoloso. Citizens’ Radio trasmetteva in cantonese e si era espressa in diverse occasioni a favore dell’indipendenza della città dalla Cina. Il fondatore dell’emittente, l’attivista Tsang King-shing, ha detto che il conto bancario della stazione radio è stato congelato e che invitare ospiti ai programmi era diventato sempre più difficile.
Fin dalla sua creazione, nel 2005, Citizens’ Radio era stata costretta a operare come “radio pirata”: le autorità avevano infatti ripetutamente rigettato i suoi tentativi di ottenere una licenza. I suoi uffici erano stati perquisiti due volte dall’Ufficio dell’autorità per le comunicazioni locale per presunto utilizzo di un trasmettitore radio illegale, e nel 2019 parte dell’equipaggiamento della radio era stato distrutto da quattro uomini armati di mazze e martelli. Nessuno è mai stato arrestato per quell’attacco.
La chiusura di Citizens’ Radio è il più recente caso di erosione della libertà di stampa a Hong Kong: negli ultimi anni la controversa legge sulla sicurezza nazionale voluta dalla Cina ha portato alla chiusura di varie testate contrarie al governo cinese, tra cui i quotidiani Apple Daily e Stand News.
«Per quasi vent’anni, Citizens’ Radio ha contribuito in modo emblematico al panorama delle trasmissioni indipendenti di Hong Kong e la sua chiusura è una perdita insostituibile per la diversità dei media», ha detto Cédric Alviani, responsabile dell’organizzazione internazionale a favore della libertà di stampa Reporter senza frontiere.