La grossa mobilitazione della polizia per le proteste in Francia
Dopo l'uccisione di un 17enne da parte di un poliziotto avvenuta martedì, gli scontri tra manifestanti e polizia continuano in varie città
Nella serata di giovedì in diverse città della Francia sono riprese le manifestazioni e le proteste violente iniziate martedì sera, in reazione all’uccisione di un 17enne da parte della polizia avvenuta a Nanterre, comune nella periferia ovest di Parigi. A Tolosa, Marsiglia, Lille e Lione ci sono stati nuovi scontri tra i manifestanti e la polizia, e a Nanterre è stato dato fuoco alla sede di una banca. In totale a Parigi sono state arrestate una quarantina di persone e ci sono state violente proteste anche a Bruxelles, in Belgio.
Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha detto che sono stati schierati in tutta la Francia 40mila poliziotti, di cui 5mila solo a Parigi. In alcune zone del paese i servizi pubblici di superficie sono stati sospesi per la serata: a partire dalle 21:00 nell’Île-de-France, la regione di Parigi, e dalle 20:00 a Lille.
Nel corso della mattina e del primo pomeriggio di giovedì ci sono state diverse manifestazioni, questa volta pacifiche, in varie città della Francia: in una, a Nanterre, ha partecipato anche la madre del ragazzo ucciso dalla polizia. Intanto il poliziotto che ha ucciso il ragazzo è ancora in custodia cautelare: giovedì mattina il procuratore di Nanterre ha detto nel corso di una conferenza stampa che il poliziotto è accusato di omicidio volontario.
Tra martedì e mercoledì c’erano state proteste principalmente a Parigi, ma anche a Lione, Tolosa, Lille, Digione e Amiens. In alcuni casi i manifestanti avevano dato fuoco ad auto e bidoni della spazzatura e danneggiato l’esterno di municipi e scuole, e si erano scontrati con la polizia, che aveva risposto lanciando gas lacrimogeni per disperdere la folla. Giovedì mattina Darmanin ha detto che nella notte la polizia ha arrestato in tutto 150 persone che avevano partecipato alle proteste.
Il ragazzo ucciso si chiamava Nahel M., e al momento della morte stava guidando un’auto sulla quale si trovavano altre due persone. Inizialmente la polizia aveva detto che il veicolo stava andando verso due agenti in motocicletta con l’intenzione di investirli.
Ma un video di 50 secondi circolato sui social e verificato da diversi giornali francesi ha mostrato che uno dei due poliziotti si era affacciato al finestrino dell’auto (una Mercedes AMG gialla) dal lato del conducente e aveva cominciato a discutere animatamente, puntandogli la pistola a pochi centimetri di distanza. Il poliziotto avrebbe poi sparato a Nahel M. all’altezza del cuore, appena il diciassettenne aveva provato a ripartire. L’auto poi si è schiantata contro un palo. Nahel M. è morto pochi minuti dopo.