Gli scontri a Parigi dopo l’uccisione di un 17enne da parte della polizia
L'agente aveva chiesto a Nahel M. di fermare l'auto che stava guidando: quando non l'ha fatto, gli ha sparato
Martedì mattina a Nanterre, comune nella periferia ovest di Parigi, un ragazzo di 17 anni, Nahel M., è stato ucciso da un poliziotto che gli ha sparato a distanza ravvicinata. Nahel M. stava guidando un’auto sulla quale si trovavano altre due persone. Inizialmente la polizia aveva detto che il veicolo stava andando verso due agenti in motocicletta con l’intenzione di investirli. Ma un video di 50 secondi circolato sui social e verificato da diversi giornali francesi mostra che uno dei due poliziotti si era affacciato al finestrino dell’auto (una Mercedes AMG gialla) dal lato del conducente e aveva cominciato a discutere animatamente con lui, puntando la pistola a pochi centimetri da lui.
Images terribles à Nanterre. La police ne peut tirer qu’en cas d’absolue nécessité. Aucune vie ne semble pourtant en danger sur cette vidéo. Le délit de fuite est puni de 3 ans d’emprisonnement et de 75 000€ d’amende, pas d’une exécution sommaire. pic.twitter.com/rsDdqgqAuS
— David Guiraud (@GuiraudInd) June 27, 2023
Il poliziotto avrebbe poi sparato a Nahel M. all’altezza del cuore, appena il diciassettenne aveva provato a ripartire. L’auto poi si è schiantata contro un palo. Nahel M. è morto pochi minuti dopo, nonostante alcuni tentativi di rianimazione, mentre le altre due persone a bordo dell’auto non sono state ferite. Inizialmente la procura di Nanterre aveva aperto un’inchiesta, affidata alla stazione di polizia di Nanterre, per “rifiuto di ottemperare” e “tentato omicidio volontario nei confronti di persona avente pubblica autorità” da parte del minorenne. Nelle ore successive l’Ispettorato Generale della Polizia di Stato ha detto di avere aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro l’agente che ha sparato, e ora l’agente si trova in custodia.
L’avvocato della famiglia di Nahel M. ha annunciato che depositerà tre denunce nei prossimi giorni: una contro l’autore della sparatoria per omicidio volontario, una per complicità contro il collega presente, e una per aver falsificato una dichiarazione pubblica contro i poliziotti che «hanno affermato che il giovane aveva tentato di colpirli, cosa formalmente smentita dal video».
«Quello del poliziotto è un gesto assolutamente illegittimo e che non rientra assolutamente in un quadro di autodifesa, poiché è chiaro che il poliziotto era vicino a un veicolo fermo», ha detto Jennifer Cambla, una delle avvocate della famiglia di Nahel M. «Sentirsi minacciati non giustifica sparare una pallottola nel petto a qualcuno». Mercoledì mattina anche il presidente francese Emmanuel Macron ha commentato i fatti di Nanterre, dicendo che «nulla giustifica la morte di un ragazzo» e che quanto avvenuto «è inspiegabile e imperdonabile».
L’uccisione di Nahel M. e il modo in cui è stata gestita dalla polizia ha provocato reazioni molto forti nella comunità di Nanterre e in alcuni quartieri vicini. Martedì ci sono stati diversi scontri tra gli abitanti e le forze dell’ordine. I manifestanti hanno dato fuoco ai binari della RER A (il treno che collega il centro di Parigi con le periferie) tra Nanterre e Reuil-Malmaison, ma anche a diverse auto, bidoni della spazzatura e pensiline degli autobus. Sono state erette piccole barricate e qualcuno ha fatto scoppiare dei fuochi d’artificio vicino alla prefettura. La polizia ha cercato di disperdere piccoli gruppi di manifestanti con gas lacrimogeni. 31 persone sono state arrestate. Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha fatto sapere che per prevenire ulteriori violenze in serata a Nanterre e nei dintorni saranno schierati circa 2mila poliziotti.
La morte di Nahel M. ha portato anche a una più ampia discussione sulla violenza della polizia francese. Il leader del partito di sinistra La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha scritto su Twitter che «la pena di morte non esiste più in Francia. Nessun agente di polizia ha il diritto di uccidere se non per legittima difesa». Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, che negli ultimi anni è stato tra i massimi promotori di una controversa legge che tra le altre cose ha rinforzato i poteri della polizia municipale, ha definito il video «estremamente scioccante».
Soltanto nel 2022 in Francia la polizia ha ucciso 13 persone durante dei controlli stradali. Quest’anno è il secondo caso di questo tipo.