Il primo test su scala regionale del nuovo sistema di allarme pubblico
“IT-alert” manda un avviso sugli smartphone quando ci sono pericoli meteorologici o di altro tipo: sarà operativo dal 2024
Di recente è stato avviato il primo test del nuovo sistema di allarme pubblico italiano chiamato “IT-alert” che servirà ad avvisare la popolazione in caso di emergenze dovute a terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche, incidenti nucleari o collassi di grandi dighe, ovvero in qualsiasi situazione di pericolo. Il messaggio comparso in modo automatico sulla schermata principale degli smartphone è stato il seguente: «Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert.it e compila il questionario».
Il sistema di allarme pubblico IT-alert è gestito dalla Protezione civile nazionale e si basa su una tecnologia chiamata cell-broadcast, unidirezionale e generalizzata: significa che i messaggi possono essere inviati a tutti i dispositivi coperti da un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine. In questo modo è possibile delimitare in modo piuttosto preciso l’area interessata dall’allerta.
Per ricevere il messaggio non serve fare nulla: basta avere il telefono acceso e una connessione telefonica. La tecnologia funziona anche nei casi in cui la connessione è precaria o quando la banda telefonica è satura, cioè quando è collegato un gran numero di persone. Sistemi simili esistono anche in altri paesi, per esempio gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada, i Paesi Bassi e il Giappone.
Il messaggio viene ricevuto anche da chi non ha credito, e non serve scaricare nessuna app. Il messaggio appare sulla schermata principale bloccando temporaneamente tutte le altre app e le funzioni del telefono. Per tornare a utilizzare lo smartphone basta cliccare sulla notifica e in questo modo confermare la ricezione. A quel punto il messaggio scomparirà dallo schermo e continuerà ad apparire soltanto nelle notifiche relative ai messaggi di emergenza che si trovano in posizioni diverse a seconda del sistema operativo dello smartphone.
La tecnologia utilizzata da IT-alert non ha rischi per la privacy perché non prevede l’installazione di software o l’utilizzo di dati personali. Il messaggio viene soltanto inviato senza che il sistema possa tracciare lo smartphone e la sua geolocalizzazione.
Il sistema di allarme pubblico è previsto da una direttiva europea del 2018. In Italia è stato introdotto da un decreto-legge del 2019 da cui è iniziato il lavoro di sviluppo nella fase sperimentale che continuerà fino al 13 febbraio del 2024, quando sarà definitivamente operativo.
I primi test su scala ridotta sono stati organizzati lo scorso anno durante alcune esercitazioni della Protezione civile. Dal 7 al 9 ottobre sull’isola di Vulcano, nell’arcipelago delle Eolie, sono stati inviati due messaggi a tutti i dispositivi presenti sull’isola: il primo con informazioni su un evento eruttivo imminente, ovviamente simulato, e con le norme di comportamento da seguire, e un altro che comunicava la conclusione dell’esercitazione. Dal 4 al 6 novembre è stato testato l’invio contemporaneo a 500mila persone che si trovavano nei 22 comuni sulle coste dello stretto di Messina, tra la Calabria e la Sicilia, per una simulazione di un maremoto.
Altre giornate di test su scala regionale sono in programma il 30 giugno in Sardegna, il 5 luglio in Sicilia, il 7 luglio in Calabria e il 10 luglio in Emilia-Romagna.
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