Il Giappone consentirà la vendita di contraccettivi d’emergenza senza ricetta in via sperimentale
Dopo che ad aprile aveva approvato la pillola abortiva, a seguito di molti anni di discussione, il governo giapponese ha deciso di consentire anche la vendita al banco di contraccettivi di emergenza, senza ricetta medica, già possibile in molti altri paesi. Lunedì il ministero della Salute ha fatto sapere che la vendita avverrà in via sperimentale fino a marzo del prossimo anno presso alcune farmacie, che dovranno coordinarsi con le cliniche ostetriche e ginecologiche vicine. La decisione del governo ha ricevuto un forte sostegno pubblico e rappresenta un’importante svolta per un paese che finora aveva dato poca priorità alla salute sessuale delle donne.
A differenza della pillola abortiva che viene utilizzata per praticare l’aborto farmacologico interrompendo una gravidanza in corso, la contraccezione di emergenza serve per evitare o ridurre il rischio di gravidanza dopo un rapporto sessuale non protetto o protetto in modo non adeguato.
Secondo le regole attuali in Giappone è previsto che le donne, comprese coloro che hanno subito violenze sessuali, vadano nelle cliniche o negli ospedali per ottenere una prescrizione per i contraccettivi d’emergenza. In passato si era già parlato della possibilità di vendere senza ricetta contraccettivi di emergenza, ma la discussione era stata fermata dal governo per i timori che un più facile accesso a questi farmaci potesse incoraggiarne “usi irresponsabili”, come il loro utilizzo sistematico alla fine di ogni rapporto sessuale. Gli operatori sanitari invece sostengono che renderli più accessibili darebbe maggiori opzioni alle vittime di violenza sessuale e potrebbe ridurre la necessità di ricorrere agli aborti.