Un militante palestinese è stato ucciso dall’esercito israeliano in Cisgiordania
Sabato un militante palestinese è stato ucciso dall’esercito israeliano dopo che aveva iniziato a sparare nell’area di un posto di blocco militare israeliano fuori da Gerusalemme est, in Cisgiordania, la fascia di territorio che Israele occupa dal 1967 e che i palestinesi rivendicano come propria. La polizia israeliana ha detto che prima di essere ucciso il militante palestinese aveva ferito un agente israeliano. Il gruppo armato dei Martiri di al Aqsa, associato al partito del presidente palestinese Mahmoud Abbas, ha detto che il militante ucciso era un suo membro e Wafa, l’agenzia di stampa dell’Autorità Palestinese, lo ha identificato come un ragazzo di 18 anni proveniente da Kafr Aqab, il quartiere arabo palestinese più a nord di Gersulamme Est, molto vicino alla zona del posto di blocco di Qalandiya dove il ragazzo è stato ucciso.
È l’ultimo di una serie di episodi di violenza avvenuti questa settimana in Cisgiordania, che hanno causato complessivamente la morte di 15 palestinesi e 4 israeliani. In generale nell’ultimo anno e mezzo gli scontri tra israeliani e palestinesi in Cisgiordania si sono molto intensificati: dall’inizio del 2023 sono morti almeno 160 palestinesi e 25 israeliani in scontri tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza.