Chi è Yevgeny Prigozhin
La storia dell'ascesa del capo del gruppo Wagner è strettamente legata a quella di Vladimir Putin, fino alla rivolta armata
Da venerdì sera Yevgeny Prigozhin, il milionario fondatore e capo del gruppo di mercenari Wagner, è accusato dallo stato russo di «incitamento alla rivolta armata» e starebbe guidando il suo esercito privato all’interno della Russia per attaccare e rimuovere i vertici militari dell’esercito regolare russo, da lui considerati corrotti e inadeguati.
La storia dell’ascesa di Prigozhin da imprenditore a oligarca a capo del più grande esercito privato russo – fino a diventare, di fatto, un rivoltoso – è estremamente notevole. Come tanti dei personaggi della Russia degli ultimi vent’anni, Prigozhin ha ottenuto successo e potere grazie alla sua stretta associazione al presidente russo Vladimir Putin, ma al contrario di molti altri oligarchi soprattutto con lo scoppio della guerra in Ucraina Prigozhin ha ottenuto un notevole grado di autonomia. Prigozhin da tempo critica i vertici militari dell’esercito russo ma non ha mai criticato apertamente Putin, e da mesi gli analisti che si occupano di Russia si sono interrogati su quali fossero i suoi veri rapporti con il presidente russo. Sabato Putin sembra aver risolto la questione, definendo le azioni di Prigozhin come un atto di tradimento.
Yevgeny Prigozhin, in maniera simile a Vladimir Putin, ha avuto origini piuttosto umili. Nato nel 1961 a San Pietroburgo, come Putin, in gioventù fu un piccolo criminale che trascorse alcuni anni in carcere dopo essere stato arrestato per rapina. Uscito dal carcere nel 1990, in concomitanza con il crollo dell’Unione Sovietica, Prigozhin cominciò a lavorare come venditore di hot dog.
Fece rapidamente carriera mostrando un notevole spirito imprenditoriale, e nel giro di qualche anno arrivò a gestire una serie di ristoranti di lusso a San Pietroburgo. Qui incontrò Putin, che allora era vicesindaco della città. Quando Putin divenne presidente della Russia, Prigozhin cominciò a organizzare le cene di gala con i dignitari invitati dal presidente a Mosca: ci sono foto di Prigozhin con George W. Bush, con l’allora principe Carlo del Regno Unito, con il primo ministro indiano Narendra Modi e moltissimi altri. Fu in quel periodo che Prigozhin divenne famoso come “il cuoco di Putin” o “lo chef del Cremlino”.
Prigozhin differenziò rapidamente le proprie attività. Nel 2014 fondò il gruppo paramilitare Wagner, che operò in numerosi conflitti nel mondo, spesso per sostenere gli interessi nazionali russi, e altrettanto spesso commettendo violenze, atrocità e crimini di guerra. Il gruppo Wagner è oggi considerato uno dei gruppi di mercenari più efficienti del mondo, spesso accusato da organizzazioni internazionali di crimini di guerra e di utilizzo di sistemi di tortura.
Nel 2018, inoltre, il governo americano ha accusato Prigozhin di aver finanziato e creato la “troll farm” che avrebbe tentato di influenzare le elezioni americane vinte da Donald Trump diffondendo notizie false sui social media.
Il gruppo Wagner ha cominciato a combattere in Ucraina a fianco dell’esercito russo poco dopo l’inizio dell’invasione, e negli scorsi mesi ha assunto un ruolo fondamentale in alcuni campi di battaglia, come per esempio quello della cittadina di Bakhmut, dove di fatto i mercenari di Wagner hanno affrontato il grosso delle operazioni e subìto gran parte delle perdite.
Se prima della guerra il gruppo Wagner era composto quasi esclusivamente da ex militari e poliziotti, in seguito Prigozhin ha cominciato ad andare nelle carceri per arruolare i prigionieri, promettendo che le loro pene sarebbero state cancellate se avessero trascorso un periodo di almeno sei mesi a combattere al fronte. In questo modo, i membri del gruppo Wagner sono cresciuti enormemente. In questi giorni Prigozhin ha detto di avere a disposizione 25 mila uomini, ma stime passate parlavano di molte più persone.
Grazie al suo contributo militare, Prigozhin ha assunto un’influenza eccezionale in Russia: secondo molti analisti, sarebbe oggi la seconda persona più potente del paese dopo Vladimir Putin.
Assieme alla sua influenza politica, Prigozhin ha aumentato le critiche anche ai vertici militari dell’esercito russo, probabilmente con l’intento di aumentare la propria autonomia e di colpire avversari interni nel sistema di potere russo. Prigozhin critica da mesi il ministro della Difesa Sergei Shoigu e gli altri alti comandi militari dell’esercito, definendoli inetti e corrotti e accusandoli di boicottare il gruppo Wagner. Le accuse sono aumentate via via di gravità, fino ad arrivare agli ultimi giorni, in cui sembra che Prigozhin stia organizzando una rivolta aperta contro l’esercito regolare russo.
A causa delle attività del gruppo Wagner e del suo coinvolgimento nell’invasione russa dell’Ucraina, Prigozhin è stato oggetto di provvedimenti legali e sanzioni in numerosi paesi occidentali. Ci sono documenti di uno studio legale che mostrano alcune delle operazioni che Prigozhin potrebbe aver messo in atto per mantenere attivi i suoi traffici e cercare di evitare le sanzioni. Prigozhin, per esempio, è proprietario di Meroe Gold, un’azienda mineraria sudanese che si occupa di estrazione dell’oro. Meroe Gold è stata messa sotto sanzioni nel 2020, ma il Financial Times ha scoperto che da quel momento avrebbero cominciato a operare al suo posto altre aziende non sanzionate ma comunque a lui riconducibili. In almeno un caso, infatti, un carico aereo spedito dal Sudan alla Russia che ufficialmente avrebbe dovuto contenere biscotti in realtà trasportava quintali d’oro.