Le zanzare invasive continuano a espandersi in Europa
Le estati più lunghe e calde favoriscono le zanzare tigre e altre specie che negli ultimi anni sono arrivate anche in alcune zone d'Italia
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), l’agenzia indipendente dell’Unione Europea che controlla la comparsa e la diffusione di malattie infettive, ha aggiornato le proprie mappe sulla presenza delle diverse specie di zanzare in Europa segnalando la loro continua espansione, anche in regioni dove fino a qualche anno fa non erano presenti, e il conseguente rischio che aumentino le trasmissioni di malattie legate a questi insetti. «Potremmo vedere più casi ed eventualmente morti dovute a malattie come la dengue, la chikungunya e la febbre West Nile», ha detto Andrea Ammon, direttrice dell’ECDC.
L’aumento delle regioni in cui le zanzare prosperano è favorito dal fatto che per via del cambiamento climatico la stagione calda dura più a lungo, con giornate con temperature più alte e più umide in alcune zone. Ma è dovuto anche ad altri fattori, come gli scambi commerciali internazionali (la causa originaria dell’arrivo delle zanzare invasive nel continente europeo) e la gestione del territorio.
Nel 2022 in undici paesi dell’Unione Europea ci sono stati 1.112 casi di trasmissione della febbre West Nile, di cui 723 in Italia: è il dato annuale più alto che sia stato registrato dopo il 2018, che fu il momento di massima diffusione del virus in Europa finora, con 1.548 casi. La febbre West Nile nella maggior parte delle persone infette non provoca sintomi; solo un quinto dei contagiati ne mostra qualcuno, solitamente è lieve. In rari casi il virus può causare convulsioni, paralisi e coma, e in quelli più gravi, che riguardano generalmente persone anziane o debilitate per altre ragioni, può essere letale ed è bene prevenirne la diffusione anche perché non esiste una cura specifica, né un vaccino.
Per quanto riguarda la dengue, un’altra malattia di origine tropicale per cui non ci sono cure specifiche, ma che comunque risulta grave o letale solo raramente, nel 2022 i casi nell’Unione Europea sono stati 71, quasi tutti in Francia: è lo stesso numero di casi registrati nei paesi dell’Unione insieme a Islanda, Liechtenstein e Norvegia tra il 2010 e il 2021.
Questi dati non indicano che ci si debba allarmare per questi virus, ma le autorità sanitarie devono comunque tenere conto dei fattori che favoriscono l’aumento dei rischi e prevenirli, ad esempio con iniziative per il controllo delle popolazioni di zanzare e con l’informazione.
Non tutte le specie di zanzare possono essere vettori di malattie, cioè contribuire alla loro trasmissione da persona a persona. Tra le specie autoctone europee, la zanzara comune (Culex pipiens) può fare da vettore al virus della febbre West Nile, mentre notoriamente le specie europee del genere Anopheles possono trasmettere la malaria se diffusa – l’Italia ne fu dichiarata libera dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 1970 dopo diversi anni con assenza di casi. Invece la principale specie invasiva, la zanzara tigre (Aedes albopictus), può fare da vettore per il virus della dengue, oltre che per quello della chikungunya, che ha caratteristiche simili alla dengue, e Zika, che invece può avere conseguenze più gravi.
La zanzara tigre, riconoscibile dalle visibili macchie bianche da cui prende il nome comune, è ben presente in Italia da più di trent’anni: originaria dell’Asia orientale, si è diffusa per via del trasporto accidentale delle sue uova dentro pneumatici usati e piante ornamentali commerciate tra continenti diversi. Le zanzare infatti depongono le proprie uova in luoghi umidi, come può essere l’interno di uno pneumatico con un po’ d’acqua o il sottovaso di una pianta, e quelle delle zanzare tigre possono poi resistere a temperature molto diverse e in assenza di acqua anche per mesi, e quindi nella stiva di una nave ad esempio.
In alcuni paesi europei la zanzara tigre non c’è ancora, ma sta pian piano espandendo il proprio areale, cioè la zona in cui prospera: negli ultimi dieci anni è arrivata in cinque nuovi paesi europei.
Ci sono poi altre tre specie di zanzare invasive che si sono stabilite in alcune regioni europee. Due sono arrivate anche in Italia, dove infatti sono state citate più volte sui giornali negli ultimi anni: la zanzara giapponese (Aedes japonicus) e la zanzara coreana (Aedes koreicus). Entrambe possono essere confuse con la zanzara tigre perché hanno a loro volta delle macchie bianche; per il momento sono presenti solo nel nord-est del paese e, per quanto riguarda la sola zanzara coreana, in Liguria.
La zanzara giapponese è originaria di vari paesi dell’Asia orientale e non solo del Giappone. Sopporta bene anche le temperature che si registrano d’inverno nelle regioni temperate e può sopravvivere in assenza di acqua stagnante, a differenza della zanzara tigre. Grazie a queste caratteristiche si è stabilita negli Stati Uniti e nell’Europa centrale, dove è arrivata a partire dagli anni Novanta grazie ai commerci internazionali. Si sa che potrebbe a sua volta fare da vettore per i virus della febbre West Nile, della dengue e della chikungunya.
La zanzara coreana, un po’ più presente in Italia ma meno in Europa rispetto a quella giapponese, ha cominciato a diffondersi più di recente ma sembra a sua volta più capace di sopportare temperature basse rispetto alla zanzara tigre. In alcune zone della Russia ha trasmesso un virus che causa l’encefalite che però non è presente in Europa. Come le altre specie del genere Aedes è attiva anche nelle ore diurne.
Una specie di zanzara più preoccupante per l’ECDC è la cosiddetta zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti), che è originaria dell’Africa, ha a sua volta macchie bianche ed è ritenuta la più pericolosa per il trasporto dei virus; la malattia da cui prende il nome peraltro ha sintomi più gravi rispetto alla febbre West Nile e alla dengue. Da tempo la zanzara della febbre gialla si è espansa lungo le coste orientali del mar Nero, in alcune regioni della Russia, della Georgia e della Turchia, e nell’ultimo anno secondo i dati dell’ECDC anche a Cipro – l’isola del Mediterraneo orientale che è anche un paese membro dell’Unione Europea.
Per questa come per le altre specie comunque il fatto che sia presente non comporta necessariamente la trasmissione di malattie e in particolare la trasmissione della febbre gialla, il cui virus non è presente in Europa.
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