Il giornalista americano Evan Gershkovich, arrestato in Russia a marzo con accuse di spionaggio, dovrà restare in carcere almeno fino al 30 agosto
Un tribunale di Mosca ha stabilito che il giornalista americano del Wall Street Journal Evan Gershkovich dovrà rimanere in carcere fino almeno al prossimo 30 agosto, respingendo un ricorso che era stato presentato dai suoi avvocati. Gershkovich, che ha 31 anni, era stato arrestato lo scorso marzo con accuse di spionaggio per conto degli Stati Uniti, mentre si trovava in Russia come corrispondente del Wall Street Journal per raccontare la guerra in Ucraina.
Gershkovich è stato il primo giornalista americano arrestato in Russia dai tempi della Guerra fredda. È detenuto nella prigione di Lefortovo, a Mosca, nota per essere da oltre un secolo uno dei principali luoghi di detenzione di oppositori politici e giornalisti critici nei confronti del governo russo. Diversi suoi colleghi e analisti sostengono che le accuse nei suoi confronti siano politicamente motivate, in modo simile a quanto già fatto dalla Russia con la cestista Brittney Griner. Gli Stati Uniti hanno designato Gershkovich come «detenuto ingiustamente», una qualifica che di fatto lo equipara a un ostaggio politico e che aumenta notevolmente i poteri che il governo può utilizzare nel tentare di ottenere il suo rilascio.