Sessant’anni di comunicazioni col Telefono Rosso
Fu istituito a Ginevra, così che Unione Sovietica e Stati Uniti potessero parlarsi in sicurezza: è tornato d'attualità dopo l'invasione russa dell'Ucraina, ma non è mai stato un telefono
Sessanta anni fa, il 20 giugno del 1963, a Ginevra un gruppo di delegati dei governi degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica firmarono il “Memorandum d’intesa riguardo all’implementazione di una linea di comunicazione diretta”. Si trattava del documento con cui veniva inaugurato il cosiddetto “Telefono Rosso”, la linea di comunicazione diretta tra la Casa Bianca e il Cremlino.
In realtà il Telefono Rosso non è mai stato un telefono. All’inizio era una specie di telescrivente, mentre oggi è un sistema simile all’email. Le comunicazioni si muovono su una rete dedicata e sicura, che utilizza due satelliti e un cavo in fibra ottica.
Il cosiddetto “Telefono Rosso” è tornato di attualità dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le crescenti tensioni fra gli Stati Uniti e il regime di Vladimir Putin. Secondo le rivelazioni di un funzionario del governo americano a Reuters, concesse in forma anonima, la linea dedicata sarebbe stata utilizzata una volta dall’inizio della guerra, in occasione di non meglio precisate operazioni militari russe nelle vicinanze di strutture sensibili ucraine. Lo stesso funzionario ha invece assicurato che la linea non è stata attivata quando un missile cadde sul territorio polacco: si rivelò poi essere un missile ucraino lanciato per intercettarne uno russo. In precedenza il telefono era stato utilizzato nel 2016 dall’amministrazione del presidente Barack Obama per ribadire che ogni intrusione della Russia nel processo elettorale statunitense sarebbe stato considerato come un «atto grave».
Ma il Telefono Rosso è stato soprattutto uno dei simboli della Guerra Fredda ed è comparso in moltissimi film, libri, fumetti e videogiochi: compare per esempio in due film di 007, Solo per i tuoi occhi e Moonraker – Operazione Spazio, ed è al centro di alcune scene del Dottor Stranamore (il film è in bianco e nero, quindi non si vede il colore rosso del telefono, che viene però nominato nella sceneggiatura). Anche Batman, nella serie del 1966, è dotato di un telefono rosso per comunicare con la polizia di Gotham.
In realtà per le comunicazioni dirette non fu mai predisposto un vero telefono: la scelta di un sistema di comunicazione scritta invece che verbale non fu casuale. Un telefono vero, che avrebbe consentito una comunicazione immediata, avrebbe potuto portare a incomprensioni, equivoci, alla scelta di parole poco felici o poco meditate. Non sembra impossibile che chi prese questa decisione nel 1963 stesse pensando agli accessi di rabbia per cui era famoso il leader sovietico dell’epoca, Nikita Kruscev, che proprio qualche anno prima durante una sfuriata al palazzo delle Nazioni Unite si sfilò una scarpa e la sbatté sulla scrivania.
Un sistema di comunicazione scritta, invece, avrebbe permesso di inviare comunicazioni più accorte, dando il tempo ai consiglieri dei leader di calmarne gli animi prima di inviare un messaggio che avrebbe potuto causare la terza guerra mondiale. Evitare la guerra, infatti, era lo scopo principale del Telefono Rosso. L’idea di creare una linea di comunicazione diretta tra la Casa Bianca e il Cremlino nacque proprio durante la crisi dei missili cubani, uno dei momenti in cui il mondo si trovò più vicino allo scoppio di una guerra nucleare.
La crisi durò per due settimane nell’ottobre del 1962. Il pericolo di guerra venne accentuato dal fatto che il presidente americano John Fitzgerald Kennedy e il leader sovietico Kruscev non avevano un canale di comunicazione diretto e sicuro col quale parlarsi. Il primo messaggio inviato da Kruscev alla Casa Bianca venne ricevuto, decrittato e tradotto in 12 ore – un tempo così lungo che mentre i tecnici erano ancora al lavoro arrivò un secondo messaggio.
Dopo la firma degli accordi, nel luglio del 1963, quattro telescriventi con caratteri latini arrivarono a Mosca e quattro con caratteri cirillici arrivarono a Washington. Era stato stabilito che i messaggi sarebbero stati scritti nella lingua dei due paesi che li inviavano e che sarebbero stati tradotti all’arrivo, ma c’era comunque bisogno di telescriventi con i giusti caratteri per poter stampare i messaggi.
Il primo testo di prova venne inviato il 30 agosto 1963. Dalla Casa Bianca scrissero: «The quick brown fox jumped over the lazy dog’s back 1234567890» (vuol dire “la veloce volpe marrone saltò sopra la schiena del cane pigro”), una frase che contiene tutte le lettere e i numeri dell’alfabeto latino, con cui venne testato il funzionamento dei tasti della telescrivente. I russi risposero con una descrizione poetica del sorgere del Sole a Mosca.
Da allora il Telefono Rosso non fu usato molto spesso, fortunatamente. Nel 1967 e nel 1973, durante le due guerre arabo-israeliane dei Sei Giorni e dello Yom Kippur, fu utilizzato per comunicare gli spostamenti delle flotte russe e americane, che avrebbero potuto essere interpretati come un tentativo di intervenire nei conflitti in corso. Da allora quasi ogni guerra ha avuto le sue comunicazioni tramite Telefono Rosso: quella indo-pakistana del 1971, l’invasione turca di Cipro nel 1974, l’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1979 e le operazioni americane in Libano negli anni Ottanta.
Curiosamente il Telefono Rosso non venne usato una delle volte in cui probabilmente ce ne sarebbe stato più bisogno: durante l’operazione Able Archer, nel 1983, quando l’Unione Sovietica scambiò una serie di esercitazioni della NATO per i preparativi per un attacco nucleare e fu quasi sul punto di lanciare a sua volta un attacco preventivo.
Dal 2008 il vecchio sistema è stato sostituito da una rete di computer che collega i terminali della Casa Bianca con quelli del Cremlino. La rete passa attraverso due satelliti e un cavo in fibra ottica. Il sistema è dotato di una chat, utilizzata per coordinare le comunicazioni, avvertendo per esempio che a una certa ora arriverà un messaggio, e di un sistema di email, che serve a consegnare i messaggi effettivi.