Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha trovato un accordo con il dipartimento di Giustizia per alcune accuse a suo carico legate all’evasione fiscale e al possesso illegale di un’arma
Hunter Biden, il figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha raggiunto un accordo con il dipartimento di Giustizia americano a proposito di tre accuse a suo carico: due riguardano il fatto che non abbia pagato le tasse federali sul reddito e una terza il possesso illegale di un’arma. L’accordo è stato reso pubblico con un documento depositato in un tribunale federale del Delaware. Per le accuse sulle tasse Hunter Biden si è dichiarato colpevole, mentre per l’accusa di possesso illegale di un’arma ha accettato di sottoscrivere un “programma di prevenzione preprocessuale”: un tipo di accordo che permette di evitare un processo e una condanna penale introducendo forme di libertà vigilata per la persona accusata. Se la persona in questione viola i termini dell’accordo, perde i diritti acquisiti e viene processata, se invece completa il periodo di libertà vigilata il caso viene archiviato. In generale l’accordo dovrebbe consentire ad Hunter Biden di evitare il carcere per le tre accuse in questione.
Hunter Biden ha 53 anni, negli anni è finito a più riprese al centro di alcuni scandali e a partire dalla campagna presidenziale di suo padre per le elezioni del 2020 è stato accusato da una grossa parte del Partito Repubblicano e dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump di avere rapporti poco limpidi con alcuni paesi esteri, in particolare l’Ucraina. Le accuse nei suoi confronti sono iniziate per un’indagine del procuratore dello stato del Delaware David Weiss, nominato da Trump quando era presidente.