Il discorso di Elly Schlein alla direzione nazionale del PD
Ha in gran parte risposto alle critiche ricevute negli ultimi giorni, dicendo che «di contenuti siamo pieni ma siamo bravi a coprirli con le divisioni interne»
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha aperto con un suo discorso la direzione nazionale del partito, una specie di organo consultivo composto da 120 membri che è il luogo di discussione e approvazione di scelte più ampie di programma e politica: solitamente è pubblico e viene diffuso in streaming, ma questa volta è stato trasmesso solo per il tempo del discorso di Schlein, provocando qualche malumore tra alcuni membri della direzione.
Questa direzione nazionale, che era stata rinviata due volte per la morte prima di Silvio Berlusconi e poi di Flavia Franzoni, è arrivata dopo che negli ultimi giorni la segretaria aveva ricevuto molte critiche da una parte del partito per aver partecipato sabato a una manifestazione organizzata dal Movimento 5 Stelle a Roma: all’evento alcuni esponenti del M5S o intellettuali vicini al partito invitati per l’occasione avevano espresso posizioni distanti dalla linea ufficiale del PD, come la contrarietà all’invio di armi all’Ucraina, e la partecipazione di Schlein era stata vista da alcuni come una legittimazione di quelle posizioni. Con queste ragioni domenica l’ex assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato si era persino dimesso dall’assemblea nazionale del PD (una sorta di parlamento interno al partito). Sulle critiche interne Schlein ha risposto:
Quando sento che non c’è una linea politica sorrido, di contenuti siamo pieni ma siamo bravi a coprirli con le divisioni interne. Se a qualcuno questa linea non piace lo ammetta e non trovi altre scuse. Chi cerca l’incidente ogni giorno mi troverà sempre dall’altra parte.
Al di là dell’occasione specifica della manifestazione, molte critiche sono sembrate riguardare soprattutto l’opportunità di un’alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, a cui Schlein è notoriamente favorevole e su cui molti esponenti del partito sono in disaccordo. Nel suo discorso Schlein ha risposto direttamente alle critiche su questi punti, ribadendo il «pieno supporto» del PD «al popolo ucraino, anche fornendo aiuti militari», pur specificando che «ciò non significa che rinunciamo a ricercare un approdo di pace». Ha però anche fatto capire chiaramente che non intende rinunciare all’alleanza con il M5S, aggiungendo: «Siamo d’accordo su tutto? No. Sull’Ucraina siamo molto distanti».
Sulle critiche interne invece Schlein ha detto: «Vanno bene le discussioni e le critiche, ma anche la lealtà sui temi che ci uniscono. Non mi dovrete mai convincere che la segretaria non basta da sola, l’ho detto io fin dall’inizio». Ha poi aggiunto che «non c’è alcun bisogno di lealtà a me come segretaria, ma di un po’ di rispetto al partito e agli elettori delle primarie».
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Tra le altre cose Schlein ha poi annunciato che è stato proposto di tenere l’annuale festa nazionale dell’Unità, organizzata dal Partito Democratico (solitamente a settembre), a Ravenna, nelle zone della Romagna colpite dalle alluvioni di maggio.
All’inizio del suo discorso Schlein aveva anche ampiamente attaccato la maggioranza di governo, sostenendo soprattutto che viva «come un peso» il PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza da circa 200 miliardi di euro finanziato dall’Unione Europea per la ripresa economica dell’Italia dopo la pandemia. «Meloni ha passato tutta la campagna elettorale dicendo che bisognava cambiare il PNRR», ha detto Schlein, e «dopo nove mesi ancora non ha detto cosa vuole cambiare».