Una recluta delle Forze di autodifesa del Giappone ha sparato a tre soldati durante un’esercitazione, uccidendone due
Una recluta delle Forze di autodifesa del Giappone (il corpo militare incaricato di difendere la sicurezza del paese) ha sparato a tre soldati durante un’esercitazione, uccidendone due. I funzionari del corpo hanno detto che l’incidente è avvenuto attorno alle 9 del mattino in un centro per l’addestramento a Gifu, nel Giappone centrale. I soldati morti avevano 52 e 25 anni; ne è stato ferito un terzo sempre di 25 anni. Un portavoce del governo giapponese ha detto che la persona sospettata di aver sparato è stata fermata: il Japan Times scrive che ha 18 anni ed è stata accusata di tentato omicidio. Secondo gli investigatori, che la stanno interrogando, avrebbe ammesso di aver sparato. Le Forze di autodifesa – il paese non ha un esercito ma un corpo con il solo compito di difendere il territorio nazionale da eventuali attacchi o invasioni esterne e che non può essere impiegato in missioni armate all’estero – hanno fatto sapere che sul caso sarà aperta un’indagine.
Il Giappone è uno dei paesi con i tassi di diffusione di armi e di omicidi con armi da fuoco più bassi del mondo grazie a leggi estremamente severe, che hanno garantito al paese un eccezionale livello di sicurezza. Di recente tuttavia alcuni episodi molto gravi hanno riportato l’attenzione dei media giapponesi sul tema dell’uso delle armi: nel luglio del 2022 l’ex primo ministro Shinzo Abe fu ucciso in un attentato mentre stava tenendo un discorso pubblico vicino a Kyoto; ad aprile invece l’attuale primo ministro Fumio Kishida è stato messo in salvo durante un comizio dopo che una persona aveva lanciato contro di lui quello che sembrava essere un ordigno esplosivo rudimentale. L’ultimo incidente con armi da fuoco a coinvolgere membri delle Forze di autodifesa risale al 1984, quando un 21enne cominciò a sparare durante l’addestramento nella città di Yamaguchi ferendo quattro soldati, uno dei quali poi morì.
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