La Spagna prova a risolvere un altro pezzo dei problemi della Valle dei caduti
Alcuni delle migliaia di corpi sepolti nel complesso monumentale costruito dal regime franchista saranno riesumati per essere identificati
Lunedì il governo spagnolo ha annunciato l’inizio delle operazioni di riesumazione di 128 corpi di persone morte durante la Guerra civile spagnola e sepolte nel complesso monumentale di Valle de los Caídos (Valle dei caduti), a circa cinquanta chilometri da Madrid, costruito nel 1959 dal regime franchista. Fino a quattro anni fa nel complesso era sepolto lo stesso dittatore Francisco Franco e la riesumazione dei corpi, a lungo richiesta dai familiari delle persone sepolte, è l’ultimo sviluppo di una vicenda che è da anni al centro di un dibattito più ampio su come la Spagna abbia o meno fatto i conti con il proprio passato franchista.
Franco, generale monarchico, instaurò nel 1939 – al termine di una guerra civile vinta contro le forze di sinistra – una dittatura di stampo nazionalista e fascista, che durò fino alla sua morte nel 1975. Nel complesso monumentale di Valle de los Caídos furono sepolte circa 34mila persone, molte delle quali uccise durante la Guerra civile spagnola e durante la repressione del regime negli anni successivi. Quando inaugurò il complesso nel 1959, il regime lo presentò come un simbolo di riconciliazione nazionale e vi fece trasferire i resti, in quel momento seppelliti in altre parti della Spagna, anche di chi aveva combattuto contro Franco.
Nei fatti il complesso della Valle de los Caídos, costruito in parte da prigionieri politici ai lavori forzati, è profondamente divisivo e considerato da molti una celebrazione del regime franchista. Anche perché è diventata una meta di pellegrinaggio di migliaia di nostalgici sostenitori del regime, che per decenni hanno visitato la tomba dello stesso Franco facendo, tra le altre cose, il saluto fascista.
Moltissimi dei corpi delle persone morte nella guerra civile o uccise nelle rappresaglie del regime vennero messi in fosse comuni, sepolti anonimamente e mai identificati. Questa situazione ha creato sofferenze, indignazioni e un grosso dibattito, anche perché per decenni Franco e migliaia di persone morte combattendo contro di lui sono rimaste sepolte nello stesso posto, un monumento celebrativo del regime. Sulla questione sono intervenuti nel tempo i famigliari delle vittime, politici, studiosi ed esperti di diritti umani, chiedendo che lo stato intervenisse.
Quattro anni fa, infine, il corpo di Franco era stato trasferito in un luogo privato e meno celebrativo su proposta del governo socialista di Pedro Sánchez, tra molte opposizioni. La riesumazione e l’identificazione dei primi 128 corpi rappresenta un passo ulteriore verso quella che secondo molti opinionisti e storici è una maggiore consapevolezza del paese riguardo al proprio passato franchista, processo che incontra ancora una certa resistenza in parte della classe dirigente cattolica e conservatrice spagnola. Il fatto che migliaia e migliaia di vittime del regime non siano state mai identificate, nonostante si trovino in un complesso così importante, è considerato infatti un esempio lampante di come la società spagnola sia per molti versi refrattaria a fare i conti con il periodo della dittatura.
La riesumazione dei corpi coinvolgerà un gruppo multidisciplinare di 15 specialisti tra medici legali, archeologi, dentisti, genetisti e membri della polizia scientifica. Nella prima fase dell’operazione verranno riesumati e identificati 18 corpi collocati in una cripta specifica del mausoleo, e poi si procederà con gli altri. El Paìs scrive che all’interno del complesso monumentale è stato allestito una specie di laboratorio per permettere agli esperti di fare alcune analisi con una macchina a raggi X, alcuni microscopi, vari strumenti di misura, ampi tavoli e un sistema di illuminazione speciale. Parte dei resti riesumati verrà inviata anche all’Istituto Nazionale di Tossicologia e Scienze Forensi di Madrid.
Il processo di identificazione dei corpi potrebbe richiedere settimane o anche mesi: è quindi probabile che i risultati verranno pubblicati dopo le prossime elezioni, previste per fine luglio. Anche per questo, l’operazione sarà probabilmente una delle questioni discusse durante la campagna elettorale: la legge che l’ha consentita era stata introdotta proprio dal governo di Sánchez lo scorso ottobre. Alberto Núñez Feijóo, il principale oppositore di Sánchez candidato col Partito Popolare (PP), ha promesso di revocare la legge nel caso in cui venisse eletto. Il PP, di centrodestra, fu fondato nel 1989 anche da politici conservatori che avevano avuto legami col franchismo e che nel corso degli anni hanno mantenuto un atteggiamento a tratti ambiguo nei confronti del regime.
Come accaduto per la riesumazione e lo spostamento della tomba di Franco nell’ottobre del 2019, anche la riesumazione attuale è stata osteggiata in vari modi. Si sono opposti gruppi di nostalgici del regime e politici del PP. Tra gli altri Carlota López Esteban, la sindaca di San Lorenzo de El Escorial, comune in cui si trova il complesso, che si era rifiutata di autorizzare le operazioni, in una vicenda che si è conclusa lo scorso marzo con il respingimento dell’ultimo ricorso contro l’inizio dei lavori da parte della Corte suprema spagnola.
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