Silvio Berlusconi in 14 video
Dal messaggio sulla "discesa in campo" fino all'ultimo registrato all'ospedale San Raffaele, passando per il "discorso del predellino" e i suoi molti inciampi pubblici
L’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, morto lunedì a 86 anni, ha costruito buona parte del suo consenso politico grazie alla sua ricca e sfaccettata immagine pubblica da imprenditore, presidente di una delle più tifate squadre di calcio italiane, editore di tv e giornali, ma anche, su un piano più personale, da intrattenitore. Negli anni in cui era rilevante politicamente non passava praticamente settimana senza che qualcosa che diceva o faceva suscitasse scandalo, solo in Italia o anche all’estero, e spesso questi momenti di visibilità erano ingigantiti dal suo spiccato senso per lo spettacolo, dalla sua propensione alla teatralità, spesso sopra le righe. Gran parte delle sue performance pubbliche sono state riprese dalle telecamere, e negli anni hanno costruito un pezzo rilevante della sua celebrità.
La discesa in campo (1994)
Uno dei video più famosi che ha come protagonista Berlusconi è quello che contiene l’annuncio della sua candidatura a presidente del Consiglio per le elezioni politiche del 1994: la cosiddetta “discesa in campo”, espressione che Berlusconi stesso pronuncia nei primi secondi del messaggio e che da allora è diventata parte del gergo politico. Il video fu trasmesso da tutte le tv italiane, e si disse che era stato preparato da Berlusconi stesso con grandissima cura e attenzione ai dettagli, dai fogli sulla pesante scrivania di legno alle foto dei figli incorniciate alle sue spalle. Il messaggio iniziava così: «L’Italia è il paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti».
Il predellino (2007)
Un altro dei video più famosi e citati della carriera politica di Berlusconi mostra invece un’iniziativa verosimilmente spontanea: il 18 novembre 2007 Berlusconi visitò alcuni gazebo di Forza Italia attrezzati poco lontano dal Duomo di Milano in cui si stavano raccogliendo le firme per chiedere le dimissioni del governo di centrosinistra, guidato da Romano Prodi. Berlusconi approfittò della presenza di molti giornalisti per salire sul predellino (cioè il gradino che facilita l’accesso all’abitacolo) della sua auto per annunciare a braccio la nascita di un nuovo partito, che avrebbe tenuto insieme Forza Italia e Alleanza Nazionale, che allora era il principale partito di destra radicale. Il nuovo partito si chiamava Popolo della Libertà e dominò la politica italiana per gli anni successivi.
L’aggressione (2009)
Poco lontano da dove tenne il “discorso del Predellino”, due anni più tardi Berlusconi fu aggredito da un uomo che gli lanciò addosso una statuetta del Duomo. L’uomo si chiamava Massimo Tartaglia, e fu subito arrestato: l’anno successivo fu assolto perché a causa dei suoi molti problemi mentali non era processabile. Berlusconi se la cavò con una frattura del setto nasale.
I duetti con Mariano Apicella
In una delle sue vite precedenti sembra che Berlusconi avesse lavorato come cantante e animatore sulle navi da crociera. Gli era poi rimasta una passione per il canto, soprattutto per la canzone napoletana: una quindicina di anni fa si esibiva di frequente alle feste che dava per amici, famigliari e colleghi insieme a un semi-sconosciuto chitarrista, Mariano Apicella.
Le barzellette
Berlusconi aveva anche un enorme repertorio di barzellette, tutte piuttosto grette e scurrili, oltre che talvolta razziste e misogine: le raccontava con una teatralità e una gestione dei tempi comici non scontate.
Quando fece aspettare Angela Merkel (2009)
Berlusconi era noto anche per i suoi comportamenti spesso imprevedibili e incuranti del protocollo e delle formalità. Nel 2009, prima di una riunione della NATO a Baden Baden, in Germania, arrivò in automobile ma prima di percorrere il tappeto rosso steso per i partecipanti rimase al telefono facendo aspettare per diversi minuti la cancelliera tedesca Angela Merkel, che si guardo intorno più volte, spazientita.
I moltissimi inciampi
Era notevole anche la sua propensione a ficcarsi in situazioni imbarazzanti: come quando fece un complimento volgare a una ragazza che incontrò sul palco durante un comizio ad Aosta, col padre, coordinatore regionale di Forza Italia, che davanti a lui le disse «è mia figlia»; come quando richiamò ad alta voce l’attenzione del presidente statunitense Barack Obama a un vertice del G20, e la regina Elisabetta II lo accusò bonariamente di urlare; come quando rispose a una domanda su Greta Thunberg raccontando una storia che riguardava il viagra e un’esperienza sessuale con alcune donne svedesi.
I contesti in cui solitamente rischiava di finire in queste situazioni erano gli incontri internazionali: durante una visita a Camp David col presidente statunitense George W. Bush insistette per fare una dichiarazione in inglese, esibendo una pronuncia pessima che fu molto presa in giro.
Quando diede del “kapo” a Martin Schulz (2003)
Durante un dibattito al Parlamento Europeo sull’imminente presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, Berlusconi prese piuttosto male le critiche del politico tedesco Martin Schulz, che allora era capogruppo dei Socialisti. Berlusconi disse che lo avrebbe suggerito a una produzione televisiva italiana che stava girando un film sui campi di concentramento nazisti per il ruolo di kapo, cioè di dirigente del campo. Berlusconi fu criticato dai giornali di tutta Europa e fu costretto a scusarsi personalmente col cancelliere tedesco in carica, Gerhard Schröder.
«Che fai, mi cacci?» (2010)
Durante una riunione politica del Popolo della Libertà, mentre stava facendo un comizio, Berlusconi litigò molto platealmente con Gianfranco Fini, altro leader del partito: a un certo punto del comizio Fini si alzò in piedi per rispondere a Berlusconi, che stava accusando vari parlamentari vicini a Fini di attaccarlo sistematicamente in tv. Berlusconi concluse l’intervento suggerendo a Fini di dimettersi da presidente della Camera per potere tornare a «fare politica». Fini gli rispose: «Che fai, mi cacci?». Poco dopo uscì dal PdL fondando un suo partito, Futuro e Libertà.
Il Milan
Per 21 anni Berlusconi fu anche proprietario e presidente del Milan, che grazie ai suoi investimenti e alle sue intuizioni diventò una delle squadre più forti e riconoscibili al mondo. Soprattutto nei primi anni della sua presidenza l’immagine di Berlusconi fu legatissima a quella del Milan: dopo il primo scudetto vinto nel 1988 Berlusconi scese in campo nello stadio di San Siro per ringraziare la squadra dicendo di essere «orgoglioso di avere dei giovani che credono ancora nei sogni». Berlusconi poi si riteneva un grande intenditore di calcio: nel 2000 dopo che la Nazionale perse gli Europei in finale contro la Francia criticò duramente l’allenatore della squadra Dino Zoff, che si dimise poco dopo anche per via di quelle dichiarazioni.
Il dibattito con Romano Prodi (2006)
Durante la campagna per le elezioni politiche del 2006, da presidente del Consiglio, Berlusconi accettò di tenere due dibattiti televisivi con Romano Prodi, leader dell’opposizione di centrosinistra. I due dibattiti non furono molto animati, con l’eccezione di uno scambio in cui Prodi accusò Berlusconi, con una citazione, di «usare i numeri come gli ubriachi usano i lampioni, non per esserne illuminato, ma per aggrapparcisi». Berlusconi si mostrò offeso e definì Prodi un «utile idiota dei comunisti messo lì per il suo aspetto bonario». Alla fine del secondo dibattito Berlusconi annunciò che se fosse stato eletto avrebbe abolito la tassa sulla prima casa, senza che Prodi potesse ribattere o rispondere. Quello fra Prodi e Berlusconi fu l’ultimo dibattito televisivo fra leader politici di quel livello trasmesso in campagna elettorale.
Ospite di Michele Santoro (2013)
Durante la campagna elettorale per le elezioni del 2013 Berlusconi partecipò a una puntata del talk show Servizio Pubblico, condotto da Michele Santoro, che aveva come ospite fisso Marco Travaglio. Santoro e Travaglio erano in quel momento due dei più famosi giornalisti ostili a Berlusconi: a un certo punto, dopo uno scambio molto animato con Santoro, Travaglio si alzò dalla sedia per lasciare il posto a Berlusconi, che prima di sedersi tirò fuori un fazzoletto e fece finta di pulire la sedia dove fino a pochi secondi prima c’era Travaglio.
Tik tok tak (2022)
L’ultima importante campagna elettorale in cui è stato coinvolto Berlusconi è stata quella per le elezioni politiche del 2022. Berlusconi fece pochissime apparizioni in pubblico, durante le quali sembrò parecchio provato. Funzionarono molto meglio i video che pubblicò sul suo profilo di Tik Tok, che nei video stessi chiamava affettuosamente “Tik Tok Tak”. Il primo video pubblicato sul suo profilo ottenne in pochi giorni milioni di visualizzazioni.
L’ultimo video (2023)
Dura una ventina di minuti ed era stato diffuso a inizio maggio per una riunione nazionale di Forza Italia: Berlusconi si trovava ancora all’ospedale San Raffaele di Milano per un problema legato alla leucemia di cui soffriva da tempo. Nel video Berlusconi appariva già estremamente provato, e nei giorni successivi si parlò molto delle sue condizioni fisiche ormai precarie.