George Soros ha trasferito la sua attività economica e filantropica al figlio Alex
Lo ha scritto per primo il Wall Street Journal: il miliardario statunitense ha 92 anni ed è oggetto di molte teorie del complotto
George Soros, il celebre miliardario statunitense di origine ebrea ungherese, ha trasferito a suo figlio Alex la gestione della sua fondazione, la Open Society Foundations (OSF). La fondazione è molto nota per la sua attività filantropica nei confronti di ong ed enti umanitari e per le sue donazioni pubbliche a politici progressisti di tutto il mondo: questa attività ha fatto nascere feroci teorie del complotto nei confronti di Soros, che spesso hanno più di un elemento di antisemitismo.
Alex Soros aveva già formalmente assunto la presidenza della fondazione lo scorso dicembre, sostituendo il padre, che ha 92 anni, ma il passaggio della carica è stato ufficializzato e commentato più approfonditamente da entrambi domenica in un’intervista al Wall Street Journal.
Oltre che di OSF, Alex Soros è anche diventato presidente del “super PAC” di suo padre (negli Stati Uniti i PAC, Political action committee, sono organizzazioni che finanziano campagne elettorali) ed è inoltre l’unico membro della famiglia a far parte del comitato di investimento che gestisce la Soros Fund Management, società di investimenti fondata sempre da Soros nel 1970 e che è la fonte del grosso delle sue ricchezze. A OSF, che già controlla la maggior parte delle attività della Soros Fund Management, verranno progressivamente trasferiti i 25 miliardi di dollari di capitale complessivo dell’attività, ha detto una fonte informata dei fatti al Wall Street Journal.
Nell’intervista Alex Soros ha detto di voler intensificare l’attività politica della sua fondazione, dicendosi preoccupato della possibilità di un ritorno alla presidenza degli Stati Uniti dell’ex presidente Repubblicano Donald Trump. Riferendosi implicitamente alla possibilità che OSF finanzi partiti o campagne elettorali per le elezioni del 2024 ha detto: «Per quanto mi piacerebbe che i soldi uscissero dalla politica, finché ne farà uso l’altra parte dovremo farlo anche noi». Che ad assumere la gestione del conglomerato economico controllato da George Soros sarebbe stato il figlio Alex è stato per alcuni inaspettato: si riteneva che la gestione delle varie attività passasse a un altro dei cinque figli di George Soros, Jonathan.
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