Il «ricongiungimento familiare» tra Articolo Uno e Partito Democratico
Così Elly Schlein ha definito lo scioglimento del piccolo partito di sinistra, rientrato nel PD sei anni dopo la scissione
Articolo Uno, partito di centrosinistra nato nel 2017 dopo una scissione nel Partito Democratico (PD), si è sciolto. È stato deciso nell’assemblea generale del partito, che si è svolta tra sabato e domenica a Napoli: da oggi Articolo Uno diventerà un’associazione e i suoi membri torneranno a far parte del PD.
«Dobbiamo guardare con fiducia al futuro. E il nostro investimento sarà tutto rivolto a dare forza al nuovo PD. […] Voglio essere chiaro, nessuno ha in testa una corrente di Articolo Uno. Sarebbe un grave errore e contraddirebbe lo spirito che ci ha accompagnato fin qui. Il nuovo PD di tutto ha bisogno tranne che di nuove correnti», ha detto il segretario di Articolo Uno, Roberto Speranza, annunciandone lo scioglimento e la trasformazione in un’associazione chiamata “Compagno è il mondo”.
Del fatto che Articolo Uno si potesse sciogliere si parlava da mesi, soprattutto dopo la vittoria delle primarie del PD di Elly Schlein e il conseguente spostamento più a sinistra del partito. Schlein, che ha partecipato domenica all’assemblea di Napoli, ha parlato del ritorno di Articolo Uno nel PD come di un «ricongiungimento familiare».
Articolo Uno, il cui nome ufficiale era Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista, si era formato nel febbraio del 2017 dopo che alcuni storici membri del PD decisero di lasciare il partito in disaccordo con l’allora segretario Matteo Renzi, accusato di una gestione autoritaria e padronale del partito e di volerlo portare verso posizioni sempre meno di sinistra.
Tra quelli che lasciarono il PD c’erano diversi storici leader del partito che venivano dal Partito Comunista Italiano e dalle sue successive emanazioni: gli ex segretari Pier Luigi Bersani e Guglielmo Epifani, l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema, l’ex presidente della regione Toscana Enrico Rossi e Roberto Speranza, che fu poi nominato segretario della nuova formazione.
Pur mantenendo una sua autonomia, nel corso degli ultimi anni Articolo Uno si era gradualmente riavvicinato al PD: avevano insieme sostenuto il secondo governo Conte, in cui Roberto Speranza era ministro della Salute e Maria Cecilia Guerra sottosegretaria al ministero dell’Economia, e alle elezioni del settembre 2022 si erano presentati con una lista unitaria (Articolo Uno aveva eletto cinque deputati che avevano aderito allo stesso gruppo parlamentare del PD).
Già nel gennaio del 2022 Massimo D’Alema, che era stato tra i principali sostenitori dell’uscita dal PD guidato da Matteo Renzi, aveva detto che i tempi erano maturi per una ricomposizione: «La principale ragione per andarcene era una malattia terribile che fortunatamente è guarita da sola», aveva detto alludendo a Renzi.