L’ex prima ministra scozzese Nicola Sturgeon è stata arrestata per la gestione dei fondi del suo partito
È stata interrogata per sette ore nell'ambito dell'indagine che all'inizio di aprile aveva portato all'arresto del marito, poi è stata rilasciata
L’ex prima ministra della Scozia Nicola Sturgeon è stata arrestata dalla polizia scozzese nell’ambito di un’indagine sulla gestione dei fondi del Partito Nazionale Scozzese (SNP) che ha coinvolto anche suo marito. Sturgeon è stata interrogata per più di sette ore durante un colloquio concordato con la polizia e nel tardo pomeriggio è stata lasciata andare senza alcuna accusa ufficiale, ma le indagini su di lei sono ancora in corso. La vicenda è un grande motivo di imbarazzo per l’SNP, che negli ultimi anni ha dominato la politica scozzese, ma di recente ha via via perso consensi.
L’indagine era stata avviata nel 2021 e riguarda 600mila sterline (circa 700mila euro) che il partito aveva raccolto nel 2017 tra i suoi sostenitori per organizzare una campagna per un nuovo referendum sull’indipendenza del paese, dopo quello fallito nel 2014. Dalle indagini era emerso che il partito aveva speso solo 57mila sterline per quello scopo, e la polizia scozzese ritiene che il resto dei soldi raccolti possa essere stato usato per scopi diversi da quelli di natura politica.
In linea con il protocollo britannico, nella nota della polizia scozzese non era stato fatto il nome di Sturgeon. Si leggeva che «una donna di 52 anni» era stata «arrestata come sospetta in relazione alle indagini in corso sul finanziamento e le finanze del Partito Nazionale Scozzese», ma sia BBC che molti altri giornali avevano identificato l’arrestata con lei. A ogni modo, una portavoce di Sturgeon ha fatto sapere che l’ex prima ministra continuerà a collaborare con la polizia nell’ambito delle indagini.
Update on investigation into Scottish National Party funding and finances.
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— Police Scotland (@PoliceScotland) June 11, 2023
Sturgeon si era dimessa da prima ministra e da leader del partito all’inizio del 2023, a sorpresa, dicendo di non avere più le energie per continuare a fare il suo lavoro. Poco dopo suo marito Peter Murrell, fino a quel momento presidente dell’SNP, era stato arrestato e accusato di essersi appropriato dei fondi, con i quali sembra che fra le altre cose avesse acquistato un camper per sua madre, la suocera di Sturgeon. Murrell ha negato tutte le accuse, mentre Sturgeon ha detto di non aver mai saputo nulla dei presunti traffici del marito. Il 18 aprile la polizia scozzese aveva arrestato anche il tesoriere del partito Colin Beattie nell’ambito dell’indagine sul marito di Sturgeon.
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Il Partito Nazionale Scozzese domina la politica scozzese da circa quindici anni, durante i quali è riuscito sia a indire un referendum sull’indipendenza dal Regno Unito, nel 2014, sia a gestire le conseguenze politiche della vittoria del No a quel referendum, riuscendo a far rimanere la questione dell’indipendenza al centro del dibattito politico. Buona parte del merito va dato proprio a Nicola Sturgeon.
Le dimissioni di Sturgeon sono arrivate in maniera così inaspettata che l’SNP non era per nulla pronto a sostituirla. A marzo le lunghe primarie interne sono state vinte da Humza Yousaf con appena il 51,1 per cento, poche migliaia di voti più dell’avversaria Kate Forbes. Yousaf era considerato il candidato della continuità con la fazione di Sturgeon, Forbes era espressione di una generazione più giovane (ha 33 anni) ma anche più conservatrice rispetto ad alcuni temi, fra cui l’aborto e i diritti civili.