L’area delle Filippine alle prese con una possibile eruzione e una possibile alluvione
È la provincia di Albay, dove l'evacuazione di migliaia di persone per le attività del vulcano Mayon sono complicate da un tifone in avvicinamento
Venerdì almeno diecimila persone sono state evacuate nelle Filippine, nella provincia di Albay, per la possibile eruzione del vulcano Mayon, in relazione al quale il Phivolcs, l’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia, ha parlato di «alti livelli di attività» che rendono possibile una «pericolosa eruzione» nei prossimi giorni.
Le persone che abitavano in un raggio di 6 chilometri dal Mayon sono state evacuate dopo che giovedì il livello di allerta era stato portato a 3 (su una scala che arriva fino al 5). Le operazioni di evacuazione (così come la scelta autonoma di altre persone di lasciare l’area pur non vivendo nella zona evacuata) sono però complicate dal fatto che nei prossimi giorni l’area potrebbe anche essere interessata da intense piogge portate dal tifone Guchol, che sta arrivando dal Pacifico. Altre persone, alcune delle quali vivono a pochi chilometri dal cratere principale del Mayon, devono ancora essere evacuate.
Edcel Greco Lagman, governatore della provincia di Albay, ha detto che oltre ai piani in caso di eruzione, sono previsti piani anche in caso di frane o alluvioni: «ci impegneremo affinché nessuno debba morire per una di queste calamità aggravate», ha detto.
Il Mayon è uno stratovulcano di forma conica, è alto 2.462 metri e si trova sull’isola di Luzon (la più grande isola del paese), circa 330 chilometri a sud della capitale Manila. Per la sua forma spesso presentata come pressoché perfetta è molto noto e visitato dai turisti, sebbene sia un vulcano attivo e pericoloso. La sua ultima eruzione era stata nel gennaio del 2018. Tra i molti vulcani attivi nelle Filippine, che si trovano lungo la cosiddetta “cintura di fuoco” del Pacifico, è tra quelli con la più intensa attività.