Le immagini delle violenze alla questura di Verona
I giornali hanno pubblicato i fotogrammi dei filmati dove si vedono scene di abusi fatti dai poliziotti contro alcune persone fermate
Ieri diversi giornali hanno pubblicato qualche fotogramma preso dai filmati delle telecamere di sorveglianza interne alla questura di Verona dove si vedono alcune delle violenze e delle torture fatte dai poliziotti contro le persone fermate. Per ora a Verona sono stati arrestati cinque poliziotti, che si trovano agli arresti domiciliari, e ce ne sono almeno altri 17 (ma sarebbero 21, secondo Repubblica) sotto indagine. Per loro il questore Roberto Massucci ha deciso il trasferimento e un cambio di mansioni.
I filmati provengono dalla telecamera di sorveglianza presente nella sala fermati (chiamata “acquario”) dell’ufficio del reparto volanti, la sala interna alla questura dove le macchine della polizia che hanno il compito di controllare il territorio portano le persone fermate. I filmati si trovano negli atti allegati all’inchiesta e che ora sono a disposizione degli avvocati difensori delle persone abusate.
I fotogrammi mostrano un uomo messo all’angolo da un poliziotto e che da lì a poco sarà costretto a urinare per terra per poi essere trascinato sulla propria urina «come uno straccio per pulire il pavimento», si spiega nell’inchiesta. In un altro fotogramma si vede un uomo steso a terra e privo di sensi, che sarà poi svegliato da un poliziotto che gli urina sul viso. In un altro ancora ci sono due poliziotti che colpiscono un uomo seduto e poi lo trascinano a terra. Infine c’è il fotogramma in cui si vede un uomo seduto, che viene poi portato fuori dalla stanza dove non ci sono telecamere e che quando rientra ha una grossa ferita alla testa.
Le accuse di arrestati e indagati sono tortura, lesioni, falso, omissione di atti d’ufficio, peculato e abuso di ufficio. Secondo l’inchiesta i poliziotti coinvolti «hanno inteso l’appartenenza alla polizia di stato come occasione per tenere condotte illecite», insieme alla «consuetudine nell’utilizzo ingiustificato di violenza fisica su soggetti sottoposti a controllo o fermo». Gli interrogatori dei cinque poliziotti che si trovano agli arresti domiciliari saranno la prossima settimana.
L’indagine sulla questura di Verona era cominciata a seguito di un’intercettazione compiuta nell’ambito di un’altra indagine il 22 agosto del 2022 nei confronti di Alessandro Migliore, uno dei poliziotti arrestati, sospettato di aver condotto con leggerezza una perquisizione nei confronti di un gruppo di persone albanesi accusate di tentato omicidio e detenzione di armi, per via di presunti legami personali tra Migliore e alcuni parenti delle persone albanesi perquisite. Il 22 agosto Migliore era stato intercettato mentre parlava al telefono con la fidanzata e si vantava delle violenze commesse in questura nei confronti di una persona italiana fermata la sera prima.
Nell’intercettazione il poliziotto aveva aggiunto di aver a sua volta picchiato la persona fermata, stando attento a non farsi riprendere dalle telecamere di sorveglianza dentro la questura. A quel punto la squadra mobile guidata dalla questora Ivana Petricca – sostituita ad aprile da Roberto Massucci – decise di non denunciare Migliore e, d’accordo con la procura di Verona, di continuare a indagare inserendo microspie e telecamere nascoste nei locali della questura per verificare se ci fossero stati altri casi di pestaggio.
Nell’ultima fase dell’indagine i poliziotti coinvolti si erano accorti di essere sotto osservazione e hanno provato a prendere delle precauzioni cominciando ad esempio a cercare telecamere e microspie nelle stanze in cui si incontravano, salendo anche su sedie e scrivanie per vedere se fossero nascoste nei lampadari. Il Corriere della Sera riporta poi un episodio avvenuto in questura il 5 dicembre del 2022. Durante un incontro tra Loris Colpini, uno dei poliziotti arrestati, e il vice-ispettore Giuseppe Tortora, indagato, quest’ultimo «evidentemente temendo di essere intercettato, prende un foglietto e dopo aver manoscritto qualcosa lo mostra al Colpini, il quale commenta chiedendogli contezza circa il contenuto di quanto appena letto. A questo punto Tortora riprende il foglietto, lo strappa e lo getta nel cestino sito nel corridoio, quindi fa cenno al Colpini di seguirlo e i due escono dall’ufficio».
Nel frattempo, i giornali hanno raccontato che a Verona, nel febbraio del 2022, era stata avviata anche un’altra indagine in cui sono coinvolti due poliziotti, attualmente sospesi. In quel caso tre persone erano state picchiate dopo essere state fermate per strada e denunciate per resistenza. Due di loro, a loro volta, avevano denunciato ai Carabinieri di aver subito lesioni e torture.
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