Boris Johnson si è dimesso da parlamentare, con effetto immediato
L’ex primo ministro del Regno Unito Boris Johnson ha annunciato oggi le proprie dimissioni da parlamentare, che avranno effetto immediato.
Johnson si è dimesso dopo aver appreso l’esito dell’inchiesta di una commissione della Camera dei Comuni da cui era stato ascoltato lo scorso marzo riguardo allo scandalo noto come “Partygate”.
Lo scandalo riguardava le feste organizzate nella residenza del primo ministro a Downing Street, a Londra, tra il maggio del 2020 e l’aprile del 2021, in violazione delle restrizioni introdotte dal governo stesso per contrastare la pandemia da coronavirus. La commissione che aveva ascoltato Johnson si chiama Committee of Privileges: doveva valutare se Johnson avesse mentito quando, al tempo dello scandalo, disse in parlamento che nelle feste a Downing Street non era stata violata nessuna regola di distanziamento sociale.
La commissione ha infine concluso che Johnson avrebbe in effetti mentito al parlamento, e ha suggerito per lui una sospensione di più di dieci giorni (la commissione ha poteri soltanto consultivi, la decisione finale spetta al parlamento).
Nell’annunciare le proprie dimissioni, con un comunicato dai toni molto accesi, Johnson ha commentato: «È molto triste lasciare il parlamento, almeno per ora, ma quello che più mi sconvolge e sconcerta è l’essere obbligato ad andarmene, antidemocraticamente, da una commissione presieduta e gestita da Harriet Harman con vergognoso pregiudizio». Non è la prima volta che Johnson, conservatore, accusa Harman, laburista, di avere pregiudizi contro di lui: avevano avuto scambi molto duri anche durante l’audizione di marzo.
Johnson ha inoltre ribadito che secondo lui l’obiettivo della commissione «sin dall’inizio era di giudicarmi colpevole, indipendentemente dai fatti».
Per sostituire Johnson si terranno elezioni suppletive nel suo collegio, quello di Uxbridge e South Ruislip.