Non c’è ancora un commissario straordinario per l’alluvione in Romagna
Si discute da giorni su chi dovrebbe essere, ma per ora il governo ha istituito solamente un «tavolo operativo permanente»
A più di tre settimane dalle gravissime alluvioni che il mese scorso hanno colpito molte zone dell’Emilia-Romagna, il governo non ha ancora nominato un commissario straordinario per la gestione dell’emergenza. Dopo che per diversi giorni aveva rimandato una decisione al riguardo, mercoledì la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato a Roma una riunione con gli amministratori delle città alluvionate e il presidente della regione, Stefano Bonaccini. In quest’occasione li ha informati che la gestione dell’emergenza, almeno per il momento, non sarà affidata a un commissario ma a «un tavolo operativo permanente» che sarà coordinato dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci.
Il commissario straordinario è una figura prevista da una legge del 1988, e dispone di poteri speciali per un periodo limitato di tempo: per esempio può agire in deroga alla normativa in vigore in materia di contratti pubblici, in modo da operare più rapidamente per assegnare i lavori in appalto. È una figura che viene nominata dal presidente della Repubblica su indicazione del governo, e che può risultare essenziale in contesti di emergenza, come appunto i disastri naturali.
Solitamente in questi casi vengono nominati amministratori locali, che rispetto a soggetti esterni hanno una maggiore conoscenza del territorio e sanno come e dove intervenire con urgenza. Dopo le alluvioni in Romagna era circolata molto l’ipotesi che venisse nominato appunto Bonaccini, che è del Partito Democratico, ma così non è stato e sembra che il governo non ne abbia l’intenzione.
All’interno della maggioranza di destra che sostiene il governo in molti da subito si erano opposti alla nomina di Bonaccini: secondo le ricostruzioni e i retroscena di diversi giornali, nella destra avrebbero preferito affidare il ruolo di commissario a una figura esterna, per non lasciare che con la gestione della ricostruzione il centrosinistra guadagnasse consensi in vista delle elezioni regionali previste per il 2025.
Di fatto il governo per ora ha accentrato su di sé il controllo della gestione dell’emergenza in Emilia-Romagna e ha preso tempo per decidere se nominare o meno un commissario straordinario. Dopo l’incontro Bonaccini ha detto di aver chiesto nuovamente al governo di decidere in tempi brevi la nomina di un commissario, chiunque esso sia. Ma ha aggiunto anche che «la cosa vera è che tanto più si conosce un territorio tanto più si è capaci di collaborare», sottintendendo quindi che sarebbe utile che fosse un amministratore locale.
– Leggi anche: Nel decreto per l’alluvione in Emilia-Romagna ci sono meno soldi del previsto