Il nuovo leader del Partito Socialdemocratico d’Austria che non lo era
A causa di un errore di trascrizione su Excel, per due giorni Hans Peter Doskozil ha creduto di avere vinto, mentre era stato eletto Andreas Babler
A causa di un errore di trascrizione dei voti, per un paio di giorni il Partito Socialdemocratico d’Austria (SPÖ), il più grande partito d’opposizione nel paese, ha avuto un nuovo leader diverso da quello che effettivamente aveva vinto il congresso, organizzato sabato 3 giugno. In quell’occasione la vittoria era stata assegnata a Hans Peter Doskozil, governatore del Burgenland, che aveva iniziato a dare alcune interviste come leader in pectore nel fine settimana, anticipando di essere già al lavoro per formare la propria squadra di collaboratori. Lunedì l’SPÖ ha però annunciato un errore nei conteggi e ha infine assegnato la vittoria ad Andreas Babler, sindaco in una città della Bassa Austria.
La responsabile della commissione elettorale del partito, Michaela Grubesa, ha detto che «a causa di un errore tecnico» i voti erano stati assegnati scorrettamente nel corso della riunione di sabato scorso. Secondo i giornali austriaci, l’errore sarebbe avvenuto mentre venivano trascritti alcuni voti in un foglio di calcolo di Excel. Nelle ore dopo l’annuncio del vincitore erano stati sollevati i primi dubbi, perché ad alcuni osservatori non tornavano i conti rispetto a quelli ufficiali della commissione.
Sabato erano stati dichiarati 596 voti validi: 316 per Doskozil e 279 per Babler, ma la somma faceva comunque 595. Nel fine settimana si era quindi proceduto a ricontare tutte le schede e infine il risultato era emerso diverso dal precedente, e soprattutto invertito. Baler aveva ottenuto 317 voti contro i 280 di Doskozil. Annunciando i nuovi risultati, Grubesa ha detto che non sarà necessario procedere con un nuovo congresso.
Dopo l’annuncio del corretto vincitore, Doskozil ha commentato dicendo di accettare i nuovi risultati e ha anticipato che collaborerà con Babler. E Babler ha detto che l’errore è stato «doloroso» per tutti, ma che ora c’è da pensare al futuro dell’SPÖ.