Cosa sappiamo del grosso incidente ferroviario in India
È stato il più grave degli ultimi vent'anni, sono morte più di 250 persone e ancora non è chiaro cosa l'abbia causato
Venerdì sera in India 275 persone sono morte e quasi 1000 sono rimaste ferite in uno dei più gravi incidenti ferroviari degli ultimi vent’anni nel paese. Lo scontro è avvenuto vicino alla città di Balasore, nello stato di Orissa, nell’India orientale. Le autorità indiane hanno confermato che l’incidente ha coinvolto tre treni: due treni passeggeri e un treno merci.
Il primo ministro indiano Narendra Modi è arrivato sabato e ha visitato il luogo dell’incidente e gli ospedali. Il ministro delle Ferrovie Ashwini Vaishnaw ha detto che verrà fatta un’indagine approfondita sull’accaduto, mentre l’opposizione ha chiesto le sue dimissioni.
L’incidente è avvenuto quando il Coromandel Express, un treno che andava da Calcutta, nel Bengala Occidentale, a Chennai, nello stato di Tamil Nadu, viaggiando a circa 130 chilometri orari si è scontrato con un treno merci che si trovava fermo in una piccola stazione in cui il treno passeggeri non doveva fermarsi. Il treno merci e il treno passeggeri, uscendo dai binari, hanno fatto deragliare un altro treno passeggeri che andava nella direzione opposta, il Howrah Superfast Express. In tutto sui treni c’erano circa 2mila persone: i sopravvissuti hanno detto che tra loro c’erano centinaia di lavoratori e studenti che viaggiavano in piedi uno contro l’altro.
Non è ancora chiaro il motivo del primo scontro, cioè perché il treno passeggeri non fosse al corrente della presenza di un treno merci fermo sui binari. Un’ipotesi avanzata dalle autorità indiane è che ci sia stato un errore di comunicazione dovuto a una mancata trasmissione dei segnali.
Per tutta la giornata di sabato sul luogo dello scontro sono arrivate ambulanze, auto, trattori, medici, pompieri, militari, agenti di polizia, soccorritori, cani da fiuto per tirare fuori corpi e persone rimaste incastrate. Migliaia di abitanti delle zone vicine sono accorsi dopo aver sentito il fortissimo rumore dei treni frenare e poi scontrarsi, per aiutare nei soccorsi e in alcuni casi per portare via bagagli o altri oggetti di valore rimasti incustoditi, come hanno raccontato alcuni feriti.
Gli ospedali e i medici della regione hanno fatto fatica ad accogliere le centinaia di feriti arrivati nello stesso momento e molti residenti sono andati a donare il sangue per sopperire all’improvviso bisogno di grandi quantità. Le operazioni si sono concluse sabato sera: i resti dei treni sono stati rimossi e il personale ferroviario ha liberato le rotaie per fare in modo che la circolazione ferroviaria potesse riprendere. Secondo le autorità restano da identificare circa 200 corpi, che sono stati temporaneamente disposti all’interno di una scuola e in una struttura industriale nelle vicinanze.
Modi ha proclamato sabato giornata di lutto nazionale e ha detto che verrà dato l’equivalente di circa 11mila euro alla famiglia di ogni persone morta. L’incidente ferroviario di venerdì è stato il più mortale dal 1995, quando più di 350 persone morirono nello scontro tra due treni, poco lontano da Nuova Delhi.
La rete ferroviaria indiana è una delle più grandi al mondo, con un totale di 65mila chilometri di rotaie. La questione della sicurezza è al centro del dibattito politico indiano da anni: nel 2012 una commissione raccomandò una serie di misure urgenti per rendere il trasporto via treno più sicuro, come la sostituzione e manutenzione di treni e rotaie e lavori sulle infrastrutture. In tempi recenti il governo di Modi ha investito miliardi di euro nel sistema ferroviario e negli ultimi due anni il numero di morti in incidenti tra treni è molto diminuito.