Tre soldati israeliani sono stati uccisi al confine con l’Egitto
L’esercito d’Israele ha fatto sapere che sabato mattina due dei suoi soldati sono stati uccisi nel sud del paese, al confine con l’Egitto. Secondo l’esercito d’Israele il responsabile sarebbe un uomo armato su cui al momento non si sa molto, che è stato ucciso poco dopo da altri soldati israeliani. Sempre secondo le informazioni fornite dall’esercito, un terzo soldato israeliano sarebbe morto durante le operazioni di ricerca dei corpi degli altri due soldati uccisi. Al momento le ragioni delle violenze non sono chiare, ma un portavoce dell’esercito israeliano ha detto che con ogni probabilità sono legate a un’operazione di contrabbando di droga che era stata sventata poche ore prima in quella zona di confine, al valico di frontiera di Nitzana, a 40 chilometri dalla striscia di Gaza. Era stata sequestrata droga per un valore di 1,6 milioni di shekel (l’equivalente di circa 400mila euro).
Violenze di questo genere al confine tra Israele ed Egitto sono molto rare da quando nel 1979 i due paesi firmarono gli accordi di pace che normalizzarono un rapporto fino a quel momento fortemente ostile. Più di dieci anni fa Israele costruì una barriera di 245 chilometri lungo il confine, che passa anche da Nitzana, per fermare l’ingresso di migranti dall’Africa e di militanti di gruppi islamisti attivi nella zona del deserto del Sinai, in Egitto: da allora sono aumentati i controlli e la presenza dei militari. Gli avvenimenti di sabato in ogni caso non sembrano per il momento aver creato tensioni con l’Egitto: l’esercito israeliano ha fatto sapere di aver avviato un’indagine in collaborazione con quello egiziano.