È morto Ferdinando Carretta, al centro di un caso di cronaca molto famoso tra gli anni Ottanta e Novanta
È morto Ferdinando Carretta, che dalla fine degli anni Ottanta è stato al centro di un caso di cronaca molto famoso: nel 1989, a Parma, uccise i genitori e il fratello, ma la sua colpevolezza venne accertata solo dopo molti anni grazie a una sua confessione in TV.
Carretta aveva 61 anni e dal 2015, da quando cioè era tornato in libertà, viveva a Forlì. ANSA scrive che era malato da tempo e che la morte risalirebbe a qualche giorno fa: «A dare l’allarme è stato un vicino di casa che non lo vedeva da qualche giorno: quando i vigili del fuoco sono entrati in casa hanno trovato il cadavere».
Nell’agosto del 1989, quattro persone sparirono dalla loro casa di Parma: Giuseppe Carretta, la moglie Marta Chezzi e i loro due figli: Ferdinando, che aveva 26 anni, e suo fratello Nicola, di quattro anni più piccolo. La quasi totale assenza d’indizi portò quello che ben presto fu noto come il “caso Carretta” a diventare il più discusso fatto di cronaca degli ultimi mesi di quell’estate. A interessarsi fu, tra gli altri, il programma televisivo Chi l’ha visto? che andò in onda per la prima volta proprio nel 1989. Nel novembre del 1989 arrivò a Chi l’ha visto? una telefonata che permise poi di ritrovare, in un parcheggio di Milano, il camper, vuoto e senza indizi al suo interno, di Giuseppe Carretta e Marta Chezzi.
Nonostante il ritrovamento del camper non si riuscì però a ricostruire cosa fosse successo e per quasi dieci anni la convinzione comune fu che l’intera famiglia fosse fuggita all’estero con i fondi neri dell’azienda in cui lavorava Giuseppe Carretta. Nell’ottobre del 1998 Ferdinando Carretta fu fermato dalla polizia di Londra per un’infrazione stradale e segnalato. Poco dopo, Carretta venne intervistato da Chi l’ha visto? e confessò gli omicidi.
Qui e qui il giornalista del Post Stefano Nazzi ha ricostruito nel podcast Indagini la storia di Ferdinando Carretta.