Il primo disegno di legge sui matrimoni tra persone dello stesso sesso in Corea del Sud
Difficilmente verrà approvato, ma il fatto che la proposta sia arrivata in parlamento è già una notizia
In Corea del Sud è stato presentato il primo disegno di legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, che punta a modificare il codice civile per fare in modo che le unioni tra persone omosessuali vengano riconosciute e tutelate dalla legge. La proposta è stata presentata da un parlamentare del Partito della Giustizia, di orientamento socialdemocratico, all’opposizione, ed è sostenuta per ora da altri 12 dei 300 parlamentari dell’Assemblea nazionale sudcoreana: è improbabile che venga approvata così com’è, ma è considerata un’iniziativa molto importante, anche perché quello dei matrimoni tra persone dello stesso sesso è un tema che nel paese viene affrontato molto di rado pubblicamente.
Al momento in Corea del Sud la legge non riconosce né le unioni né i matrimoni tra persone dello stesso sesso. L’articolo 36 della Costituzione prevede che il matrimonio e la famiglia siano «basati sulla dignità individuale e sull’uguaglianza dei sessi», una formulazione che è stata sempre interpretata come relativa a persone di generi diversi.
Finora tutti i tentativi di portare in parlamento una legge che affrontasse il tema erano falliti, soprattutto a causa delle pressioni dei movimenti religiosi conservatori. Lo scorso febbraio, tuttavia, un tribunale di Seul aveva riconosciuto i diritti di una coppia omosessuale che aveva fatto causa alla propria compagnia di assicurazione, perché questa si era rifiutata di rimborsare il compagno del beneficiario di una polizza dopo aver scoperto che la coppia era gay. I due si erano sposati nel 2019 con una cerimonia non riconosciuta a livello legale, ma i giudici avevano stabilito che avessero comunque diritto al rimborso (la società di assicurazione nazionale ha poi fatto appello contro la sentenza e ora il caso dovrà essere esaminato dalla Corte Suprema).
Non è chiaro che impatto avranno effettivamente questa sentenza e la proposta di legge, anche perché stando ai risultati di alcuni sondaggi citati dal Korea Herald la maggior parte delle persone sudcoreane è contraria ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.
A ogni modo, il nuovo disegno di legge fa parte di una serie di tre proposte pensate per espandere progressivamente i diritti delle persone della comunità LGBTQ+ e delle famiglie non tradizionali. Gli altri due disegni di legge riguardano il riconoscimento di tutte le unioni civili e la possibilità di estendere alle donne single la procreazione medicalmente assistita, cioè l’insieme delle tecniche che permettono di fare figli a chi non riesce ad averne in modo naturale. Si pensa che, anche se non dovessero essere approvate, le proposte aumenteranno le pressioni sul governo del presidente conservatore Yoon Suk-yeol, che tra le altre cose sta cercando di gestire una grande crisi demografica nel paese con il tasso di natalità più basso del mondo.
Lee Jong-geun, ex professore di legge e presidente dell’Università di Kyungsung, ha spiegato che oggigiorno l’articolo 36 della Costituzione sudcoreana «non è in grado di tutelare i nuovi tipi di famiglia» presenti nella società del paese, compresi i matrimoni tra persone dello stesso sesso e le famiglie omogenitoriali. Secondo Han Sang-hie, professore di legge all’Università Konkuk, «dovrebbero quantomeno esserci le basi legali per includere i matrimoni tra persone dello stesso sesso nel concetto di matrimonio di fatto».
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