Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha rimosso il figlio dal suo incarico pubblico per via di alcune foto scattate a una festa privata nella sua residenza ufficiale
Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha rimosso il figlio Shotaro dal suo incarico pubblico per via di alcune fotografie scattate a una festa privata che Shotaro aveva organizzato lo scorso dicembre nella residenza ufficiale del premier a Tokyo. Shotaro Kishida ha 32 anni e lavorava come segretario esecutivo del primo ministro. Le foto erano circolate sulla stampa nazionale la settimana scorsa e mostravano sia lui che altri parenti in pose considerate inappropriate dall’opinione pubblica: in alcune si vedevano Shotaro Kishida e un’altra decina di persone in posa sulle scale della residenza come se fossero i membri del governo appena eletti. Altre invece mostravano due ospiti mentre si facevano fotografare dietro al podio usato per le conferenze stampa.
“会見ごっこ”の写真は、壁面やじゅうたんの意匠から「大ホール」とみられる。
「賓客をもてなす部屋で、昨年4月にはニュージーランドのアーダーン首相(当時)、5月にはフィンランドのマリン首相を迎えて晩餐会が開かれた」 https://t.co/DsQvGivBzQ
— 週刊文春 (@shukan_bunshun) May 30, 2023
Inizialmente il governo giapponese aveva fatto sapere che Kishida aveva rimproverato il figlio ma che non intendeva prendere altri provvedimenti. Martedì invece il primo ministro ha detto che il comportamento del figlio era stato «inopportuno» dato il suo ruolo e ha comunicato di volerlo sostituire affinché si potesse «prendere le sue responsabilità».
Shotaro Kishida era già stato criticato per abuso della propria posizione quando aveva usato le auto dell’ambasciata giapponese per alcune visite private sia nel Regno Unito che a Parigi, e per aver acquistato souvenir in un negozio di lusso a Londra nei viaggi ufficiali assieme al padre. Il Japan Times scrive che il suo ruolo verrà assegnato a Takayoshi Yamamoto, a lungo segretario personale di Fumio Kishida e attualmente dipendente del suo ufficio. La vicenda rischia di far calare ulteriormente il consenso attorno a Kishida, che era già stato accusato di aver fatto favoritismi per aver nominato il figlio segretario esecutivo lo scorso ottobre.