Sánchez ha convocato elezioni anticipate
Il primo ministro spagnolo, di centrosinistra, lo ha annunciato poche ore dopo la sconfitta del suo partito alle elezioni locali di domenica: si svolgeranno il 23 luglio
Lunedì mattina il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha convocato elezioni anticipate per il prossimo 23 luglio. La decisione è stata presa poche ore dopo i deludenti risultati ottenuti del suo partito, il Partito Socialista, alle elezioni amministrative che si sono tenute domenica in alcune importanti regioni e grandi città spagnole, come Madrid, Barcellona, Valencia e Siviglia.
Alle amministrative il Partito Popolare, di centrodestra, ha ottenuto una netta vittoria, superiore anche alle aspettative, mentre i Socialisti sono riusciti a mantenere il governo solo in tre delle dodici regioni in cui si è votato. Le elezioni nazionali erano previste inizialmente per dicembre.
Nel corso di una conferenza stampa Sánchez ha detto di volersi assumere «in prima persona» la responsabilità della sconfitta dei Socialisti: «Anche se il voto di ieri aveva una portata locale, il senso del voto trasmette un messaggio che va oltre». La convocazione delle elezioni verrà ufficializzata dal governo martedì, con lo scioglimento delle Camere, prerogativa che spetta al primo ministro in base alla Costituzione del paese.
Sánchez è al governo della Spagna dal 2018: il suo primo mandato era durato poco più di un anno e nell’aprile del 2019 c’erano state elezioni anticipate per via di una crisi interna alla maggioranza di governo. Ma quelle elezioni non avevano fatto emergere una maggioranza chiara e dopo sei mesi c’erano state nuove elezioni. In quel caso il Partito Socialista e la seconda forza di sinistra Unidas Podemos, il cui leader era Pablo Iglesias, avevano però trovato un accordo ed erano riusciti a formare una maggioranza di governo solida, insieme al Partito Socialista di Catalogna e alla coalizione Sinistra Unita.
In questi anni il governo di Sánchez ha adottato diverse misure molto “di sinistra”, sia nel campo dei diritti civili sia nel campo della lotta alle disuguaglianze, che ne hanno fatto uno dei più progressisti in Europa.
– Ascolta anche: Globo: il governo più di sinistra d’Europa, con Thomas Gualtieri