Neuralink potrà iniziare i test sugli esseri umani
La società di Elon Musk che sviluppa impianti per far comunicare cervello e computer dice di avere l’autorizzazione per gli Stati Uniti
Neuralink, l’azienda di Elon Musk che si occupa di ricerca e sviluppo per collegare direttamente il nostro cervello ai computer, ha annunciato di avere ricevuto l’autorizzazione per sperimentare le proprie tecnologie sugli esseri umani dopo averle provate su varie specie di animali. La società ha comunicato di essere stata autorizzata dalla Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia federale degli Stati Uniti che si occupa di farmaci e dispositivi medici, che per ora non ha fornito dettagli sulla decisione.
In un tweet Neuralink ha scritto: «Siamo entusiasti di annunciare l’autorizzazione da parte della FDA per avviare il nostro primo studio clinico sugli esseri umani!».
Il tweet è stato in seguito condiviso da Musk, che oltre a controllare la società è proprietario di Twitter. Neuralink aveva presentato da tempo la propria richiesta alle autorità statunitensi, necessaria per avviare nuovi test e proseguire lo sviluppo delle proprie tecnologie.
We are excited to share that we have received the FDA’s approval to launch our first-in-human clinical study!
This is the result of incredible work by the Neuralink team in close collaboration with the FDA and represents an important first step that will one day allow our…
— Neuralink (@neuralink) May 25, 2023
La società esiste dal 2016 e ha la propria sede principale in California dove lavorano circa 400 persone, ma sta rafforzando la propria presenza in Texas con la costruzione di un nuovo campus. I risultati promettenti dei primi esperimenti sugli animali avevano permesso negli anni scorsi a Neuralink di ottenere finanziamenti per oltre 350 milioni di dollari, una cifra significativa per il settore delle interfacce neurali, cioè dei sistemi che rendano possibile una via di comunicazione diretta tra il cervello e un dispositivo esterno come un computer.
In generale le interfacce neurali sono viste come un’importante opportunità per consentire ai pazienti con paralisi e altre malattie debilitanti di recuperare le loro funzionalità, tornando per esempio a muovere gli arti. Alcuni dispositivi di questo tipo sono già stati sperimentati sugli esseri umani da altre aziende e gruppi di ricerca, con risultati positivi finiti spesso sui giornali, seppure ancora sporadici e lontani dal consentire un pieno recupero delle funzionalità dei pazienti.
Neuralink ha però un obiettivo ancora più ambizioso. Oltre agli impianti nel cervello per trattare le paralisi, la società lavora a sistemi che potrebbero un giorno servire per potenziare le attività del cervello umano, per esempio per accedere istantaneamente alle informazioni memorizzate su un computer e alle sue capacità di calcolo. È un risultato che al momento appare fantascientifico, ma come ha ricordato spesso Musk e di recente la stessa società «vogliamo andare oltre le capacità di un normale corpo umano con la nostra tecnologia».
We want to surpass able-bodied human performance with our technology. Using only his mind, here's precision cursor control from Pager (star of Monkey MindPong) achieving 65% and 88% of the median Neuralinker using a mouse. Join us to breakthrough to 110% and beyond!🧠#techtuesday pic.twitter.com/Ugtav0h7Mg
— Neuralink (@neuralink) April 19, 2023
La sperimentazione aveva riguardato finora alcuni animali, con una particolare attenzione verso i maiali. Neuralink ha sviluppato un chip che viene impiantato nel cervello attraverso un’operazione chirurgica, svolta tramite un robot che secondo l’azienda permette di effettuare con maggiore precisione l’impianto dei minuscoli connettori del dispositivo che entrano in contatto con il tessuto cerebrale. Questi elettrodi rilevano i segnali elettrici prodotti dal cervello, li elaborano e ne trasmettono di nuovi per trasferire le informazioni.
L’autorizzazione da parte della FDA consentirà ora a Neuralink di sperimentare il proprio sistema direttamente sugli esseri umani, nell’ambito di test clinici che dovranno essere poi sottoposti alle autorità di controllo. Se gli esperimenti funzioneranno e si riveleranno sicuri per i pazienti, la società potrà poi chiedere alla FDA di autorizzare la commercializzazione dei propri dispositivi. Siamo comunque ancora molto lontani da questo passaggio e non è per nulla scontato che Neuralink riesca a raggiungere i propri ambiziosi obiettivi.