A Conselice l’acqua stagnante è un rischio per la salute
Nel paese romagnolo ancora allagato l’ASL ha messo a disposizione vaccini contro tetano ed epatite e dato consigli per evitare infezioni
A Conselice, in provincia di Ravenna, l’azienda sanitaria della Romagna ha aperto un ambulatorio per vaccinare le persone non protette contro il tetano e l’epatite A. Le vaccinazioni sono raccomandate perché nelle aree colpite dalle alluvioni può aumentare il rischio di alcune infezioni per via dell’acqua stagnante. Per via di questo rischio venerdì pomeriggio la sindaca del paese Paola Pula ha ordinato l’evacuazione delle case ancora allagate.
A differenza di quasi tutti gli altri comuni romagnoli, a Conselice l’acqua fatica a defluire: ci sono alcune zone ancora allagate, dove ogni giorno si muovono molte persone tra soccorritori e abitanti che tornano nelle loro case. L’acqua è scura e immobile, con molte chiazze opache residuo di carburanti. Il livello si sta abbassando molto lentamente, pochi centimetri al giorno, quindi servirà almeno una settimana per liberare le strade.
Il rischio di infezione ha diffuso una certa preoccupazione tra la popolazione, tuttavia al momento la situazione sembra essere sotto controllo. «Non siamo in una situazione di allarme sanitario, non si stanno diffondendo malattie pericolose», ha detto Raffaella Angelini, responsabile per l’azienda sanitaria della Romagna dell’ufficio di Igiene Pubblica.
Il problema delle infezioni non deve essere comunque sottovalutato. Come ha spiegato l’Istituto superiore di sanità (ISS), le indagini sanitarie svolte in precedenti alluvioni hanno segnalato un rischio legato soprattutto a infezioni gastrointestinali, legionella, febbre West Nile, virus dengue e chikungunya. Nelle zone alluvionate dove sono state danneggiate le reti fognarie, inoltre, aumenta il rischio di trasmissione del batterio Escherichia coli e dell’epatite A.
L’azienda sanitaria della Romagna ha pubblicato un vademecum con una serie di regole e raccomandazioni sia per gli abitanti che per i volontari che stanno aiutando nelle operazioni di sgombero e di pulizia delle case allagate in tutti i comuni colpiti dall’alluvione.
La prima raccomandazione è di proteggersi con abiti adatti: bisogna indossare guanti in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile, stivali di gomma e se possibile gli occhiali o una visiera. Ci sono poi alcune regole di comportamento utili a evitare infezioni, valide in generale per le malattie: lavarsi bene le mani alla fine del lavoro o dopo ogni contatto con acqua, terreno o con animali bagnati, evitare di toccare viso, naso e bocca con le mani non pulite. Le eventuali lesioni o escoriazioni della pelle vanno protette con medicazioni impermeabili. I bambini non devono giocare con il fango o con l’acqua.
L’acqua e l’umidità inoltre possono dare origine a muffe e spore pericolose per la salute. L’azienda sanitaria raccomanda di far arieggiare molto le case per favorire l’asciugatura di pareti e pavimenti. Nel caso di contatto ravvicinato con superfici coperte da muffe è opportuno coprirsi il naso e la bocca con un panno o con una mascherina FFP2.
Le persone che stanno lavorando nelle zone alluvionate sono anche invitate a controllare il proprio stato vaccinale. Se l’ultimo richiamo del tetano risale a più di 10 anni fa è opportuno fare una nuova vaccinazione. «Ho visto immagini di persone che entravano nell’acqua esondata dai fiumi in infradito, a mani nude», ha detto Raffaella Angelini. «Questo comportamento le espone a pericoli per la salute, perché in quell’acqua può esserci di tutto, anche residui delle fogne o spore del tetano e basta una piccola escoriazione della pelle per far entrare nel corpo germi o batteri potenzialmente molto nocivi».