A Conselice è stata ordinata l’evacuazione delle case ancora allagate
Nel comune in provincia di Ravenna c'è un rischio sanitario perché le acque ristagnanti dall'alluvione sono piene di rifiuti
A Conselice, paese di circa 9mila abitanti della provincia di Ravenna da cui l’acqua dell’alluvione fatica a defluire, la sindaca Paola Pula ha ordinato l’evacuazione delle case ancora allagate per motivi sanitari. L’amministrazione e i medici di medicina generale del paese infatti che temono l’acqua ristagnante, anche a causa della presenza di rifiuti non smaltiti e del mancato funzionamento delle fognature, diventi un veicolo di malattie infettive. Con un video pubblicato sui social network Pula ha rassicurato i suoi concittadini riluttanti ad abbandonare la propria abitazione spiegando che «la prefettura ha predisposto un piano anti-sciacallaggio puntuale».
A Conselice ci sono case che sono senza energia elettrica e acqua potabile da una decina di giorni. Venerdì si stimava che nelle case allagate ci fossero ancora almeno 500 persone, intenzionate a rimanere nella propria abitazione anche per evitare furti. L’ordinanza della sindaca ha una durata di cinque giorni, quelli che si pensa saranno necessari per liberare il paese dall’acqua.
Sempre a causa del rischio sanitario legato all’acqua stagnante, l’azienda sanitaria della Romagna ha aperto un ambulatorio per vaccinare le persone non protette contro il tetano e l’epatite A, non solo fra quelle le cui case sono ancora allagate: ogni giorno molti tra residenti e soccorritori devono camminare per strade piene d’acqua per raggiungere altre parti del paese. Venerdì centinaia di persone si sono presentate all’ambulatorio per farsi vaccinare, ma c’erano solo 200 vaccini e non sono bastati per tutte. Sabato comunque le vaccinazioni proseguiranno.
Finora non ci sono stati casi di infezioni, ma gli studi eseguiti in precedenti alluvioni hanno segnalato rischi legati a infezioni gastrointestinali, legionella, febbre West Nile, virus dengue e chikungunya. In particolare quando in una zona alluvionata sono state danneggiate le reti fognarie aumenta il rischio di trasmissione del batterio Escherichia coli e dell’epatite A.
I tecnici del Consorzio di bonifica della Romagna occidentale stanno lavorando per far defluire l’acqua. Elvio Cangini, direttore dell’area tecnica del Consorzio, ha spiegato all’agenzia di stampa Adnkronos: «I canali Zaniolo e Destra Reno ricevono acqua molto lentamente a causa dei grandi afflussi idrici che hanno investito il territorio. Per questo motivo stiamo lavorando incessantemente, utilizzando anche oltre 50 idrovore per riversare le acque verso i fiumi Reno e Santerno. Nonostante ciò, e a causa della particolare morfologia del territorio, si prevede che la situazione possa risolversi non prima di una settimana».