Da due settimane arrivano via mare pochissimi migranti
Sembra che al largo della Tunisia ci sia stato brutto tempo, ma forse c'entrano anche altri fattori
Nelle ultime due settimane gli arrivi di migranti via mare in Italia si sono molto ridotti rispetto ai primi mesi del 2023, i cui numeri erano i più alti registrati dal 2016. Secondo i dati del ministero dell’Interno, dal 10 al 19 maggio sono arrivati via mare in Italia 695 migranti. Nei dieci giorni precedenti erano stati 2.912, circa il quadruplo.
Quattro giorni fa poi la nave militare Diciotti ha soccorso un ex peschereccio con circa 700 persone a bordo: ma anche con questo soccorso, il mese di maggio rimane un’anomalia nel 2023. Sia nel 2021 sia nel 2022 a maggio gli arrivi erano stati superiori rispetto a quelli di aprile: quest’anno non sarà così, a meno di numeri enormi nei prossimi giorni.
Individuare delle cause è complicato, perché i fattori che determinano le partenze sono parecchi. Ma nelle ultime settimane il tempo nel tratto di mare fra l’Italia e il Nord Africa è stato piuttosto brutto, con venti molto forti: e da tempo sappiamo che le condizioni meteo sono il fattore più importante che condiziona le partenze dei migranti via mare, oltre alla stabilità politica dei paesi di partenza.
La riduzione degli arrivi si deve in gran parte al fortissimo calo delle partenze dalla Tunisia, che dall’inizio dell’anno è di gran lunga il paese da cui parte la maggior parte dei migranti che arrivano in Italia via mare. Dal 6 maggio a oggi però dalla Tunisia non ci sono stati arrivi. Zero. Dal 20 aprile al 6 maggio erano arrivati a Lampedusa, il principale porto di sbarco per chi parte dalla Tunisia, in circa 5.200.
Lo si vede bene da un grafico dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI), che divide gli arrivi in Italia a seconda del paese di partenza delle imbarcazioni. La curva arancione che indica gli arrivi dalla Tunisia è piatta da giorni.
Dato che il meteo fra le coste della Tunisia e quelle della Libia è spesso simile, è possibile che altri fattori abbiano contribuito a ridurre le partenze delle imbarcazioni di migranti, nelle ultime settimane.
Un’ipotesi che è stata fatta è legata alla visita ufficiale della scorsa settimana in Tunisia di Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno del governo italiano, che ha la competenza sulla gestione dell’immigrazione: si pensa che per ottenere una contropartita, le autorità tunisine avrebbero potuto rafforzare il controllo sulle partenze dimostrando di avere il potere di farlo, una cosa che da tempo gli chiedono le autorità europee e italiane. Al momento comunque non c’è nessun elemento concreto che corrobori questa ricostruzione.
È possibile che anche nei prossimi giorni gli arrivi dalla Tunisia continuino a essere molto pochi: Windfinder, una delle app più utilizzate da chi lavora in mare per seguire l’evoluzione dei venti, prevede che fino a venerdì il vento sulla principale città tunisina da cui partono le imbarcazioni verso Lampedusa, cioè Sfax, soffierà verso la costa. In queste condizioni sarà difficile anche solo mettere in mare una imbarcazione: tantomeno arrivare fino alle acque territoriali italiane.