Il governo russo dice di aver sconfitto le milizie anti Putin che avevano attaccato la regione di Belgorod
Martedì pomeriggio il ministero della Difesa russo ha detto che le milizie armate che lunedì avevano attraversato il confine tra Ucraina e Russia e attaccato alcuni piccoli paesi nella regione russa di Belgorod sono stati respinti e sconfitti. La Russia sostiene che fossero milizie formate da ucraini, ma gli attacchi sono stati rivendicati da due milizie di combattenti russi contrari al governo di Vladimir Putin: il Corpo dei volontari russi e la Legione Russia libera, entrambe con base in Ucraina.
Un portavoce del ministero della Difesa ha detto all’agenzia di stampa russa TASS che le milizie sono state «bloccate e sconfitte da attacchi aerei e fuoco di artiglieria», venendo prima respinte e rimandate oltre il confine ucraino, e poi «colpite fino alla loro completa eliminazione». Il ministero della Difesa russo sostiene che almeno 70 membri delle milizie siano stati uccisi e che diversi loro veicoli da combattimento siano stati distrutti.
Lunedì uno dei due gruppi, la Legione russa libera, aveva pubblicato su Telegram un video in cui annunciava di aver completamente «liberato» il paesino rurale di Kozinka (1.000 abitanti) a ridosso del confine ucraino e che si stava dirigendo verso un centro un po’ più grande, Graivoron (6.000 abitanti). Le autorità russe avevano risposto inviando l’esercito e promettendo di «distruggere» le milizie. Martedì il governatore della regione di Belgorod Vyacheslav Gladkov ha accusato i due gruppi di aver ucciso almeno un civile, un residente di Kozinka.