È morto Martin Amis
Di un tumore all'esofago: aveva 73 anni, era stato uno dei più influenti scrittori e intellettuali britannici contemporanei
È morto Martin Amis, uno degli scrittori più importanti e apprezzati del mondo: lo ha comunicato sua moglie Isabel Fonseca, spiegando al New York Times che Amis era malato di un tumore all’esofago. Amis aveva 73 anni ed era nato a Oxford, suo padre era stato a sua volta un importante intellettuale e scrittore inglese, Kingsley Amis (con lui ebbe rapporti tormentati soprattutto a causa di divergenze politiche, spesso esplicitate pubblicamente). Aveva scritto una quindicina di romanzi, ma anche saggi e memoir, partecipando con le proprie elaborazioni ai dibattiti sull’attualità e sulla storia, in particolare sul rapporto dell’Occidente e delle sue società con gli sviluppi culturali e politici del Novecento e dell’inizio di questo millennio. Per esempio con le sue opere sullo stalinismo e sull’Olocausto, sempre con grande accuratezza e qualità di scrittura, capace di sarcasmi e giudizi drastici, sia nella fiction che nella non fiction. Il suo ruolo di scrittore e intellettuale presente nel dibattito culturale e politico lo ha spesso associato – anche di fatto e pubblicamente, con relazioni diverse – ad altri autori britannici contemporanei come Christopher Hitchens, Salman Rushdie, Ian McEwan e Julian Barnes. Con Hitchens ebbe una grande amicizia, capace di sopravvivere a polemiche pubbliche vivaci, soprattutto intorno alle indulgenze verso il comunismo che Amis rimproverò a Hitchens al tempo della pubblicazione del suo libro Koba il terribile. I suoi libri sono pubblicati in Italia da Einaudi: la settimana prossima uscirà il più recente, La storia da dentro.