Il video che mostra i migranti abbandonati nel mar Egeo dalla Guardia costiera greca
Lo ha verificato e pubblicato il “New York Times”, e mostra in maniera chiara una pratica grave e illegale
Il New York Times ha pubblicato alcuni video che mostrano come la Guardia costiera greca abbia espulso illegalmente diversi migranti che avevano raggiunto il suo territorio, abbandonandoli in condizioni pericolose su gommoni senza motore nel mar Egeo. Questo tipo di espulsione è una violazione delle leggi europee e internazionali sul trattamento dei migranti.
Non è la prima volta che la Grecia viene accusata di pratiche illegali e pericolose nella gestione dei migranti: è la prima volta, tuttavia, che questo tipo di espulsioni clandestine viene documentato con video molto evidenti, che i giornalisti del New York Times hanno verificato in maniera minuziosa. Il governo greco non ha risposto alle richieste di chiarimenti del giornale: la sua posizione ufficiale è che le politiche migratorie che adotta siano «dure ma corrette».
Video evidence shows asylum seekers in Greece, among them young children, being rounded up and stripped of their belongings, then taken to sea and abandoned on a raft by the Coast Guard.
"We didn't expect to survive that day," one woman said of the ordeal.https://t.co/lab38hgaqu
— The New York Times (@nytimes) May 19, 2023
I video sono stati girati da Fayad Mulla, un attivista e politico austriaco, sull’isola di Lesbo, una popolare destinazione turistica che però è anche uno dei principali luoghi di arrivo dei migranti irregolari per via della sua estrema vicinanza alle coste della Turchia (meno di 15 chilometri). Mulla ha girato i video di nascosto, appostandosi in lontananza, e poi li ha consegnati al New York Times, i cui giornalisti hanno verificato tutti i contenuti analizzando le immagini e soprattutto riuscendo a parlare con i migranti coinvolti.
I migranti sono 12 persone che provengono da Etiopia, Somalia ed Eritrea: tra loro ci sono sei bambini, alcuni dei quali molto piccoli. Considerando che i luoghi da cui provengono sono coinvolti in scontri violenti e guerre civili (per esempio alcuni di loro provengono da una zona della Somalia dominata dal violento gruppo terroristico al Shabaab) è probabile che se gli fosse stato consentito di far richiesta d’asilo almeno alcuni di loro l’avrebbero ottenuto.
Invece l’11 aprile di quest’anno i migranti, che erano appena arrivati a Lesbo su un barchino, sono stati catturati da alcuni uomini mascherati e caricati su un furgoncino bianco senza scritte o insegne. Da lì sono stati portati dapprima su un’imbarcazione a motore, che a sua volta li ha caricati al largo su una motovedetta della Guardia costiera greca, marchiata numero 617.
A quel punto la motovedetta si è diretta verso le coste turche e si è fermata poco prima del confine delle acque territoriali greche. Ha scaricato i migranti su un gommone senza motore e se n’è andata. Questi gommoni, spiega il New York Times, non possono essere manovrati e sono ad alto rischio di ribaltarsi.
Poco dopo i migranti lasciati sul gommone sono stati soccorsi dalle autorità turche, che li hanno portati in un centro di soggiorno a Smirne. Molto spesso sono le stesse autorità greche ad avvertire la Turchia della presenza di gommoni al largo.
A Smirne i migranti sono stati rintracciati dai giornalisti del New York Times, che hanno parlato con loro e sono riusciti a confermare tutti gli elementi del video (prima che il video fosse loro mostrato). I giornalisti hanno anche verificato indipendentemente vari altri elementi dei filmati. Per esempio, la motovedetta greca che ha portato i migranti al largo aveva il transponder spento (cioè il sistema che serve per rilevare la posizione delle imbarcazioni). Ma i giornalisti del New York Times sono riusciti a verificare ugualmente la sua posizione perché sullo sfondo del video si intravede una grossa nave portacontainer, la MSC Valencia, che si trovava in zona in quel momento.
Dopo la pubblicazione del video da parte del New York Times, l’ong Medici Senza Frontiere ha fatto sapere che proprio l’11 aprile aveva perso le tracce di 12 migranti arrivati da poco a Lesbo: con tutta probabilità, erano i 12 riportati a forza in mare dalla Guardia costiera greca.
Si parla da tempo del fatto che la Grecia metta in atto tutta una serie di misure illegali o comunque poco etiche nelle sue operazioni di contrasto all’immigrazione clandestina. Per esempio, tra gli esperti e gli attivisti che seguono la questione delle migrazioni verso la Grecia è noto che la Guardia costiera greca faccia questo tipo di espulsioni clandestine lasciando i migranti su gommoni in mare. Ma è la prima volta che tutta l’operazione illegale viene ripresa, documentata e provata in maniera così completa.
La Guardia costiera greca nel corso degli anni è stata accusata di varie irregolarità. Ci sono prove che le sue motovedette facciano dei “respingimenti” in mezzo al mare, in cui le motovedette attaccano o minacciano i barchini dei migranti. La Grecia ha compiuto respingimenti irregolari anche lungo il confine di terra con la Turchia. Nel 2020 si parlò anche del fatto che il governo greco aveva fatto costruire una prigione segreta per trattenere in maniera illegale e sommaria i richiedenti asilo che arrivano dalla Turchia, per poi riportarli indietro.