In Emilia-Romagna continuano le operazioni di soccorso
Molte persone sono ancora bloccate nelle loro case senza energia elettrica, a causa delle esondazioni: i morti sono 14
Nella notte tra giovedì e venerdì sono continuate le operazioni di soccorso per portare in salvo le persone bloccate nelle case a causa dell’alluvione in Emilia-Romagna. I vigili del fuoco e gli operatori della Protezione civile possono raggiungere le case circondate dall’acqua soltanto con elicotteri e gommoni perché molte strade sono ancora bloccate a causa delle esondazioni e delle frane. Le operazioni sono complesse anche per via dei tanti guasti segnalati alla rete elettrica e telefonica: molte persone sono bloccate senza energia elettrica e senza la possibilità di comunicare.
Venerdì mattina il corpo di un uomo di 84 anni è stato trovato a Faenza, nel cortile della sua casa vicino alla stazione. Nel pomeriggio di giovedì, invece, erano state trovate altre cinque persone morte. Delio e Dorotea Foschini, di 73 e 71 anni, sono morti in casa vicino all’allevamento di cui erano proprietari. Le cause della morte non sono state ancora accertate: le forze dell’ordine che si stanno occupando delle indagini dovranno chiarire se l’uomo e la donna siano morti travolti dall’acqua oppure a causa di una folgorazione.
In provincia di Ravenna sono stati individuati i corpi di un uomo anziano trovato in casa sua e di una donna di 95 anni non ancora identificata, entrambi a Sant’Agata sul Santerno, mentre un uomo è stato trovato morto a Castel Bolognese. La prefettura di Ravenna ha comunicato che una persona data per morta all’interno della sua auto nella campagna tra Castel Bolognese e Solarolo è riuscita ad allontanarsi prima che l’acqua la travolgesse, anche se mercoledì la stessa prefettura aveva confermato la morte: l’auto è stata raggiunta dai soccorritori che l’hanno trovata vuota. In totale le persone morte per l’alluvione fin qui sono 14. È stato segnalato un disperso a Boncellino, una frazione di Bagnacavallo.
L’ARPAE, l’agenzia regionale per l’ambiente dell’Emilia-Romagna, ha confermato l’allerta rossa anche per oggi. La situazione continua a essere critica soprattutto nella pianura bolognese e in quella romagnola per via delle piene. Giovedì il livello dei fiumi si è abbassato, ma in molti comuni più vicini alla costa è arrivata la piena che mercoledì aveva colpito i paesi dell’entroterra: il centro storico di Lugo, in provincia di Ravenna, si è completamente allagato. Il comune di Ravenna ha ordinato l’evacuazione di diverse zone della città.
In totale sono circa 10mila gli sfollati. Le persone che hanno trovato accoglienza negli alberghi e nelle palestre allestite dai comuni dell’Emilia-Romagna sono oltre 4.800. Da venerdì alcuni di loro potranno tornare nelle loro case, quando il rischio di esondazione rientrerà.
Soltanto nei prossimi giorni sarà possibile avere una stima precisa dei danni causati dall’alluvione e dalle frane. Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha paragonato l’impatto dell’alluvione al terremoto del 2012. «Saranno danni quantitativamente minori, ma saranno di qualche miliardo di euro», ha detto. «Come per il terremoto ricostruiremo tutto: al governo abbiamo detto che abbiamo bisogno di tante risorse, ma anche di norme speditive [rapide, ndr], c’è bisogno di un commissario straordinario, adempimenti per i lavoratori, per prorogare scadenze, mutui, rate, tanti investimenti».
Martedì 23 maggio il Consiglio dei ministri approverà lo stato di calamità, un provvedimento che consente di stanziare risorse economiche velocemente oltre a sospendere tasse e rate dei mutui alla popolazione e alle aziende colpite dall’alluvione.