In Giappone mancano le carte dei Pokémon
Nelle scorse settimane sono andate esaurite per via dei collezionisti adulti, tanto che alcuni negozi hanno deciso di aprire dei canali dedicati solo ai bambini
Ad aprile la Pokémon Company, l’azienda che gestisce tutto ciò che ha a che fare con il marchio Pokémon, ha messo in vendita due espansioni speciali del Pokémon Trading Card Game, gioco di carte collezionabili che negli ultimi anni ha ottenuto una rinnovata popolarità di massa, portando alcuni collezionisti a spendere migliaia di euro per una singola carta.
Le nuove espansioni si chiamano Scarlatto e Violetto, e alcune delle bustine contengono delle carte che sono considerate particolarmente preziose dagli esperti del gioco. Nella speranza di trovare le carte speciali nelle proprie bustine (per poi rivenderle o collezionarle) nei giorni successivi al lancio così tante persone hanno deciso di acquistare carte dei Pokémon in Giappone che tutte quelle in vendita nel paese – tutte, non soltanto quelle relative alle nuove espansioni – sono finite.
Il 18 aprile sul sito giapponese della Pokémon Company è comparso un annuncio in cui l’azienda confermava che tutti i prodotti relativi al gioco di carte nel paese erano andati esauriti, e che si scusava «per l’inconveniente causato ai clienti che non le hanno potute acquistare». Secondo Pokémon Deals, comunità di appassionati esperti nella valutazione delle carte collezionabili, alcune delle carte contenute nelle bustine Scarlatto e Violetto valgono tra i 1.200 e i 3.600 dollari.
– Leggi anche: Dovreste controllare se avete delle vecchie carte dei Pokémon
Nelle settimane seguenti qualche bustina è stata reinserita nel mercato, ma i rivenditori rimangono in enorme difficoltà. Hareruya 2, che si autodefinise il più grande negozio specializzato in carte dei Pokémon del mondo, a inizio maggio ha annunciato l’intenzione di tenere metà delle proprie bustine da parte per gli acquirenti più giovani, sotto i 18 anni, per evitare che gli adulti monopolizzino le carte a disposizione per poi rivenderle: il negozio ha quindi cominciato a controllare la carta d’identità degli acquirenti e a permettere a ciascuno di comprare un massimo di dieci bustine al giorno.
«Molti negozi esauriscono il proprio intero stock di carte Pokémon non appena vengono messe in vendita: le persone arrivano a tarda notte o la mattina presto per comprarle», ha raccontato il padrone del negozio Sho Watanabe. «Destinando metà delle nostre scorte a studenti e bambini, permettiamo anche a loro di comprarne qualcuna».
Non è la prima volta che la rinnovata passione di migliaia di persone per le carte dei Pokémon causa qualche problema logistico. Nel 2021, per esempio, McDonald’s in Italia aveva deciso di includere un pacchetto speciale di carte da gioco dei Pokémon nei propri Happy Meal, ma aveva dovuto sospendere l’iniziativa prima del previsto perché le carte erano finite quasi subito. Negli Stati Uniti, dove il mercato è enorme, alcune grandi catene di distribuzione hanno smesso di vendere le carte dei Pokémon nei loro negozi perché troppo spesso i clienti creavano problemi: prima di arrivare a venderle solo online era stato limitato il numero di confezioni acquistabili ogni volta, ma la misura si era rivelata insufficiente.
– Leggi anche: L’epoca d’oro dei fandom