È molto probabile che supereremo il limite di 1,5 °C entro il 2027
Cioè la soglia fissata dall’Accordo sul clima di Parigi: lo dicono nuove stime sull'aumento della temperatura media globale annuale
L’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ha diffuso una nuova stima su quando la temperatura media globale annuale sarà di più di 1,5 °C superiore all’epoca preindustriale, cioè a prima che le emissioni di gas serra come anidride carbonica (CO2) e metano dovute alle attività umane causassero il riscaldamento del pianeta e i cambiamenti climatici: ci sono 2 possibilità su 3 che accada entro il 2027 e per almeno un anno.
Il limite di 1,5 °C era stato fissato come obiettivo più ottimista dall’Accordo sul clima di Parigi del 2015, il più importante trattato internazionale degli ultimi anni per contrastare il riscaldamento globale. È un limite più politico che scientifico, ma con un forte valore simbolico: durante la COP21, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite durante il quale l’Accordo venne ultimato, fu scelto sotto le pressioni dei paesi più colpiti dalle conseguenze negative della crisi climatica.
È un limite politico, nato da vari compromessi, perché in realtà un aumento anche di pochi decimi di grado in meno sarebbe più auspicabile, ma non è privo di significato: l’importanza di non superare gli 1,5 °C si rese più evidente nel 2018 quando un rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) dell’ONU mise a confronto quel limite con quello di 2 °C, per mostrare quali sarebbero state le differenze. Mezzo grado in più sarebbe sufficiente a fare aumentare sensibilmente il rischio di eventi disastrosi, come inondazioni e prolungati periodi di siccità, l’innalzamento del livello del mare e l’inaridimento di molte aree coltivate, tra le altre cose. Tuttavia a oggi non abbiamo ancora iniziato a ridurre le emissioni di gas serra prodotte ogni anno e l’obiettivo dei 1,5 °C è ritenuto ormai irrealistico dagli esperti.
La WMO ha comunque sottolineato che lo scopo più ottimista dell’Accordo di Parigi si potrà considerare sfumato solo se la temperatura media globale sarà superiore di 1,5 °C rispetto all’epoca preindustriale (cioè alla media tra il 1850 e il 1900) per almeno vent’anni. «Il rapporto di oggi non significa che saremo sempre oltre il limite di 1,5 °C», ha chiarito il segretario generale della WMO Petteri Taalas, «ma avvisiamo che in futuro oltrepasseremo il limite temporaneamente sempre più spesso».
Dal 2020 la WMO stima ogni anno la probabilità di andare oltre 1,5 °C nei successivi cinque anni. Nel 2015 la probabilità era vicina allo 0; tra il 2017 e il 2021 è stata del 10 per cento; l’anno scorso era del 50 per cento.
Si stima che ci sia solo una possibilità su tre che la temperatura media misurata nei prossimi cinque anni sia superiore a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, ma c’è il 98 per cento di probabilità che almeno uno dei cinque anni che ci aspettano risulti il più caldo mai registrato, e che superi il 2016: all’epoca nel mondo vennero battuti molti record di temperatura per l’influenza di El Niño, il complesso fenomeno climatico che avviene periodicamente nell’oceano Pacifico meridionale a cui sono associate temperature più alte in buona parte del mondo. Si prevede il suo ritorno nei prossimi mesi, e anche per questo è estremamente probabile che ci aspettino anni particolarmente caldi: alla tendenza generale dovuta al riscaldamento globale si sommerà l’effetto di El Niño.