Sono stati pubblicati tutti i dati di migliaia di pazienti rubati a un’azienda sanitaria in Abruzzo
Il gruppo di criminali informatici noto come Monti ha pubblicato nel dark web tutti i dati che il 3 maggio aveva rubato all’azienda sanitaria 1 di Avezzano, Sulmona e L’Aquila, in Abruzzo. È uno dei più grossi attacchi informatici organizzati contro la pubblica amministrazione italiana, sicuramente uno dei più gravi per le sue conseguenze: sono stati pubblicati 522 gigabyte tra cartelle cliniche, valutazioni psicologiche di minori, dati di persone sieropositive, informazioni sanitarie di persone che hanno partecipato a screening oncologici, oltre a dati relativi al personale sanitario delle strutture.
A inizio maggio i criminali informatici del gruppo avevano organizzato un attacco ransomware contro l’azienda sanitaria abruzzese. Un ransomware è un programma che una volta installato in un sistema informatico lo rende inaccessibile. In pratica viene utilizzato un sistema crittografico per impedire al proprietario del sistema di accedere ai dati, rubandoli, e se l’azienda o la persona che subisce l’attacco informatico vuole riaverli indietro deve pagare un riscatto.
Nei giorni scorsi era stata pubblicata una piccola parte dei dati, circa 10 gigabyte, con all’interno dati personali e sensibili di molti pazienti. Nonostante il furto e la pubblicazione dei dati siano un danno enorme per moltissime persone, in questi giorni la Regione Abruzzo non sta dando molte informazioni in merito all’attacco: l’azienda sanitaria si è limitata a dire che i tecnici sono al lavoro per risolvere il problema a cui ancora non è stata trovata una soluzione, mentre il presidente della Regione Marco Marsilio ha detto che non sarebbe stato pagato alcun riscatto e ha invitato a non scaricare i dati diffusi illegalmente.