I Verdi sono andati molto male nelle elezioni dello stato tedesco di Brema: è stato il loro peggior risultato dal 1999
Domenica in Germania si sono tenute le elezioni per rinnovare il parlamento dello stato tedesco di Brema, il più piccolo dei 16 stati del paese: sono state vinte dai Socialdemocratici, il partito di centrosinistra del cancelliere Olaf Scholz, che i primi risultati danno intorno al 29,5 per cento, davanti ai conservatori della CDU, secondi col 25,8. Le elezioni nello stato di Brema però hanno soprattutto certificato un importante calo nei consensi per i Verdi, che sono passati dal 17,4 per cento delle elezioni di 4 anni fa all’attuale 11,8, il loro peggior risultato in questo stato dal 1999.
Il risultato deludente dei Verdi è stato attribuito dai suoi leader soprattutto a dinamiche nazionali: il partito è al governo dal 2021, alleato dei Socialdemocratici e dei liberali dell’FDP, e da allora ha dovuto prendere alcune decisioni impopolari soprattutto sui temi a cui è tradizionalmente più vicino, come il clima e l’energia. Ha ricevuto per esempio molte critiche per una recente legge con cui il governo tedesco vieterà dal 2024 l’uso di sistemi di riscaldamento che bruciano combustibili fossili, che secondo i critici graverà troppo sulle famiglie.
Di recente inoltre il partito è stato coinvolto in uno scandalo sulla nomina del capo dell’agenzia tedesca per l’Energia: nel comitato di selezione di questa figura c’era anche il sottosegretario all’Economia, Patrick Graichen, uno stretto alleato del ministro dell’Economia Robert Habeck, che è uno dei leader dei Verdi a livello nazionale. La selezione aveva portato alla nomina di un caro amico di Graichen, che era stato accusato di aver influenzato la selezione senza chiarire in anticipo il suo conflitto di interessi. Alla fine la nomina era stata ritirata e il processo di selezione era stato riavviato.