La presunta offerta di Yevgeniy Prigozhin agli ucraini per negoziare il loro ritiro da Bakhmut
Il capo del gruppo Wagner avrebbe proposto di rivelare la posizione dei soldati russi esponendoli ad attacchi, dice il Washington Post
Secondo alcuni documenti riservati dell’intelligence americana visti in esclusiva dal Washington Post, a gennaio Yevgeniy Prigozhin, il capo del gruppo di mercenari russi Wagner, avrebbe offerto di rivelare all’Ucraina le posizioni militari dell’esercito russo in cambio del ritiro dell’esercito ucraino dalla cittadina ucraina di Bakhmut. L’esercito ucraino, però, non avrebbe accettato l’offerta. I documenti fanno parte dei cosiddetti “documenti del Pentagono” che furono trafugati nei mesi scorsi da un uomo che lavorava per l’intelligence americana e che li pubblicò sul social network Discord. La maggior parte di questi documenti è stata scoperta e pubblicata dai giornali ad aprile, ma finora quelli che riguardavano Prigozhin erano rimasti inediti.
Secondo i documenti, Prigozhin sarebbe entrato in comunicazione a gennaio con alcune persone dentro al Direttorato ucraino dell’intelligence e avrebbe offerto all’Ucraina di rivelare le posizioni dell’esercito russo: è ovviamente un’informazione riservatissima e importante perché conoscere le posizioni dell’esercito nemico significa poter mettere in atto bombardamenti e attacchi molto precisi.
In cambio, Prigozhin avrebbe chiesto il ritiro degli ucraini da Bakhmut, la cittadina nell’oriente ucraino dove il gruppo Wagner è particolarmente impegnato nei combattimenti e dove al tempo stava perdendo migliaia di soldati. Per Prigozhin la conquista di Bakhmut era diventata (ed è tuttora) una questione di potere personale: riuscire a occupare tutta la città sarebbe la dimostrazione che il gruppo Wagner è essenziale per le operazioni della Russia in Ucraina. Da mesi, e in maniera crescente nelle ultime settimane, Prigozhin è in polemica aperta con i comandanti di più alto grado dell’esercito russo, che secondo lui non farebbero abbastanza per aiutare il gruppo Wagner a Bakhmut e non fornirebbero munizioni sufficienti.
Il Washington Post ha contattato alcune fonti proprie nell’esercito ucraino che hanno confermato i contatti tra Prigozhin e il Direttorato ucraino dell’intelligence: una di queste fonti ha anche detto che Prigozhin avrebbe ripetuto più volte la sua offerta. Gli ucraini non l’avrebbero accettata perché non si sarebbero fidati di Prigozhin, che rimane comunque una delle persone più importanti dell’apparato militare russo. Non è chiaro nemmeno quali posizioni dell’esercito russo Prigozhin sarebbe stato disposto a rivelare.