Il ministro degli Esteri della Papua Nuova Guinea si è dimesso dopo essere stato contestato per le spese del suo viaggio per l’incoronazione di re Carlo III
Venerdì il ministro degli Esteri della Papua Nuova Guinea, Justin Tkatchenko, si è dimesso dopo essere stato fortemente contestato per le spese del suo viaggio verso il Regno Unito, sabato scorso, per assistere all’incoronazione di re Carlo III. La Papua Nuova Guinea fa parte del Commonwealth, l’organizzazione internazionale che riunisce una serie di stati che precedentemente facevano parte dell’impero britannico: formalmente il re del Regno Unito è capo di stato anche di alcuni di questi paesi.
Le polemiche per il viaggio di Tkatchenko sono nate nei giorni scorsi dopo la pubblicazione su TikTok di alcuni video di sua figlia, Savannah, che era andata con lui a Londra e aveva mostrato viaggi in prima classe in aereo e momenti di shopping in negozi di lusso di Singapore. I video sono stati successivamente cancellati, ma le polemiche e le contestazioni sono cresciute: Tkatchenko è stato accusato di sprecare denaro pubblico, con spese di viaggio stimate di circa 1 milione di euro, in un paese piuttosto povero in cui il PIL pro capite si aggira sui duemilacinquecento euro, un tredicesimo di quello italiano. Tkatchenko aveva definito chi criticava lui e sua figlia «animali primitivi».
Le proteste erano culminate venerdì in una manifestazione di fronte al parlamento della Papua Nuova Guinea, nella capitale Port Moresby. A quel punto Tkatchenko ha detto di essersi confrontato col primo ministro James Marape e di aver deciso di «farsi da parte».
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