Al confine tra Stati Uniti e Messico si rischia il caos
Migliaia di persone vogliono attraversarlo approfittando della fine di una discussa regola applicata da Trump durante la pandemia per bloccare i nuovi arrivi
Tra mercoledì e giovedì più di 10mila persone migranti sono state fermate al confine tra Messico e Stati Uniti, a causa dell’imminente modifica delle regole statunitensi per gestire i flussi migratori. A partire da venerdì non sarà più applicato il “Title 42”, una parte della legge sull’immigrazione che consentiva di effettuare rapidamente respingimenti, pur mantenendo qualche flessibilità sul numero di tentativi che potevano essere svolti per superare il confine. Le nuove regole saranno in parte più rigide e tese a favorire l’immigrazione regolare, almeno nelle intenzioni del governo del presidente Joe Biden.
Nelle principali città di confine come El Paso in Texas, divisa da Ciudad Juárez in Messico dal Rio Grande, migliaia di persone sono state radunate in campi di accoglienza di fortuna in attesa di avere notizie sulle nuove regole. Le autorità locali hanno segnalato una situazione molto difficile, con un aumento dei flussi che potrebbe proseguire nelle prossime ore ingolfando gli uffici che si occupano di gestire i nuovi arrivi.
Annunciando l’imminente entrata in vigore delle nuove regole, Biden aveva detto di recente che la situazione al confine sarebbe stata probabilmente «caotica per qualche tempo». Oltre ai grandi flussi e alle numerose richieste, il motivo è legato alla fine del Title 42.
Il Title 42 è la parte del Public Health Service Act, una legge statunitense del 1944 che permette al governo di bloccare gli ingressi al confine nel caso in cui ci siano rischi legati alla diffusione di una malattia contagiosa. A marzo del 2020 l’allora presidente Donald Trump aveva attivato la regola, sostenendo che fosse necessaria per impedire la diffusione del coronavirus, ma secondo molti osservatori la decisione era derivata dalla volontà di bloccare i flussi migratori lungo il confine con il Messico. Il Title 42 prevede che le autorità di confine possano espellere velocemente le persone migranti arrivate illegalmente nel paese, con una procedura molto più rapida di quella applicata di solito e che consiste in maggiori accertamenti e verifiche su eventuali categorie tutelate in cui potrebbe rientrare ogni persona migrante.
Dopo essere stato eletto, Biden aveva cercato di eliminare il Title 42, ma la decisione era stata sospesa in seguito all’aumento dei flussi migratori nel corso del 2021. Le regole permettevano di fatto di gestire molto rapidamente enormi quantità di persone migranti, evitando sovraffollamenti lungo il confine perché le pratiche potevano essere svolte in pochi minuti seppure con respingimenti che non tutelavano sempre i diritti dei richiedenti. Le persone migranti venivano rinviate verso i paesi di origine o in alcuni casi verso il Messico, che aveva accettato di ospitare persone provenienti da altri luoghi oltre ai propri cittadini.
Ad aprile dello scorso anno Biden aveva nuovamente provato a mettere fine al Title 42, ma si era dovuto scontrare con varie iniziative legali avviate negli stati di confine controllati dai Repubblicani. Due mesi fa, il governo statunitense aveva infine annunciato novità per l’11 maggio, introducendo una nuova serie di regole tese a favorire l’immigrazione legale e a punire quella non regolare.
Il programma, in parte già attivo da inizio anno, prevede che siano accolte 30mila persone migranti al mese da Haiti, Venezuela, Cuba e Nicaragua a patto che facciano richiesta tramite un’applicazione, evitando di effettuare un ingresso illegale al confine. A queste si aggiungono 100mila persone al mese da Guatemala, Honduras ed El Salvador che potranno entrare nel paese attraverso un programma di ricongiungimenti familiari. Il Title 42 sarà poi sostituito dal Title 8, la serie di regole normalmente applicata per gestire l’immigrazione. Prevede che a chiunque provi a entrare negli Stati Uniti illegalmente sia vietato di riprovarci per cinque anni, a differenza di quanto avveniva negli scorsi anni dove sostanzialmente le persone migranti potevano tentare più volte il loro ingresso senza particolari conseguenze.
L’annuncio delle nuove regole ha portato a una certa confusione lungo il confine e spiega le lunghe file e gli accampamenti, soprattutto a El Paso e nelle altre città confinanti tra Messico e Texas. Molte persone vogliono fare un tentativo approfittando delle ultime ore del Title 42, che comporta meno conseguenze, prima che si formino lunghe code in seguito al ritorno alle normali procedure di verifica negli uffici immigrazione statunitensi. Altri vogliono invece essere tra i primi a provare con le nuove regole, confidando in un processo più equo per le richieste di asilo, per esempio.
Gli Stati Uniti faticano comunque a gestire la grande quantità di richieste e hanno ormai da tempo un problema nella gestione dei flussi migratori. La quantità di persone che vogliono raggiungere il confine meridionale del paese è in forte crescita. Dal 2018 a oggi si stima che siano state fermate o respinte al confine almeno 2,4 milioni di persone migranti, a dimostrazione di come le regole più rigide provate negli anni non siano un valido deterrente.