Come la Russia si prepara al Giorno della Vittoria
Dopo i droni sul Cremlino, ci sono grandi preoccupazioni sulla sicurezza della parata, tradizionalmente sfruttata da Putin per fare propaganda
In Russia sono in corso gli ultimi preparativi per le cerimonie del Giorno della Vittoria, con cui il 9 maggio viene ricordata e festeggiata la sconfitta della Germania nazista e la fine della Seconda guerra mondiale. Tradizionalmente è l’evento più importante per la propaganda di Vladimir Putin, ma quest’anno la preparazione della parata e degli altri eventi è stata segnata da ansie e paranoie sulla sicurezza soprattutto del presidente russo, dopo i due droni abbattuti nelle vicinanze del Cremlino la scorsa settimana. In alcune regioni le celebrazioni sono state annullate, mentre a Mosca si svolgeranno con controlli più rigidi e probabilmente su una scala ridotta rispetto al solito.
Il governo russo ha in più occasioni definito il passaggio dei droni sullo storico palazzo in cui vive Putin e ha sede il governo come un «attacco terroristico pianificato» da parte dell’Ucraina, e come un «tentativo di assassinio» nei confronti del presidente. L’Ucraina ha respinto le accuse, ma nonostante ci siano ancora molti dettagli da chiarire sulla vicenda a Mosca sono state adottate nuove misure di sicurezza per ridurre il rischio di nuovi sorvoli non autorizzati. Oltre ad avere vietato in generale l’impiego dei droni in città, sono state avviate attività per disturbare il segnale GPS, con la conseguenza che molte persone non riescono a utilizzare i loro navigatori satellitari.
Secondo alcune fonti consultate dal Guardian, c’è una certa paranoia sulla sicurezza da parte delle autorità in vista della parata militare di domani a Mosca. Per Putin il Giorno della Vittoria è solitamente l’occasione per fare propaganda e presentarsi come il diretto successore della generazione che sconfisse la Germania nazista, portando alla vittoria la Russia. Lo scorso anno Putin aveva sfruttato questa rappresentazione per motivare la propria “operazione speciale” in Ucraina, sostenendo di volerla liberare dai nuovi nazisti. In quell’occasione, la parata era avvenuta dopo due mesi e mezzo dall’invasione dell’Ucraina e i primi pesanti bombardamenti su Kiev e altre città.
Da allora la capitale dell’Ucraina è stata bombardata più volte e anche questa mattina ha subìto un attacco insieme ad altre città del paese. Cinque persone sono state ferite a Kiev e ci si chiede se potranno esserci bombardamenti più pesanti nelle prossime ore e domani, mentre a Mosca si terrà la parata commemorativa. La Russia continua a faticare a far progressi lungo il fronte di oltre 200 chilometri nell’Ucraina orientale, mentre si parla da settimane di una probabile controffensiva dell’esercito ucraino che potrebbe mettere ulteriormente in difficoltà i soldati russi.
Oltre ai problemi al fronte, negli ultimi giorni Putin ha dovuto affrontare le critiche di Yevgeny Prigozhin, il capo del gruppo Wagner, che aveva minacciato di ritirare i propri mercenari dall’area di Bakhmut, accusando il governo russo di non avergli fornito munizioni e altre risorse a sufficienza. Nel fine settimana sembra che Prigozhin abbia rivisto i propri piani di abbandonare l’area dopo avere ricevuto nuove promesse sulla fornitura di armi, risparmiando al governo il rischio di un ritiro in concomitanza con la Giornata della Vittoria.
Alcune regioni hanno deciso di cancellare sfilate e parate militari, o di realizzarle in misura ridotta, non solo per questioni di sicurezza, ma anche per difficoltà organizzative legate alla mancanza di soldati. Una parte consistente del personale militare è impegnata al fronte e rimangono quindi solamente le reclute, che in molti casi sfileranno da sole o accompagnate da personale ausiliario o che non c’entra direttamente con l’esercito.
La Marcia del Reggimento immortale, una delle manifestazioni più importanti del 9 maggio in cui i parenti dei reduci della Seconda guerra mondiale ricordano i propri cari sfilando con le loro fotografie, non si terrà quest’anno. A metà aprile era circolata la notizia sul fatto che gli organizzatori non avessero chiesto l’autorizzazione per la Marcia, cui lo scorso anno aveva partecipato anche Putin. La motivazione ufficiale è legata a questioni di sicurezza, ma un’ipotesi è che si volesse evitare il rischio che molti decidessero di sfilare con le foto dei propri cari morti in oltre un anno di guerra in Ucraina.
La parata militare a Mosca sarà invece organizzata normalmente, anche se ci si aspetta una minore partecipazione per la necessità di avere più controlli di sicurezza. Putin parteciperà all’evento e lo sfrutterà per sostenere di avere raggiunto progressi in Ucraina, cercando di nascondere le sconfitte e le difficoltà degli ultimi mesi. Nel discorso dello scorso anno il presidente russo aveva annunciato solenne: «La vittoria sarà nostra, come nel 1945».