C’è di nuovo preoccupazione per la centrale nucleare di Zaporizhzhia
La Russia sta facendo evacuare gli abitanti delle aree limitrofe citando nuovi attacchi ucraini
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha fatto sapere di essere stata informata dell’ordine di evacuazione della cittadina di Enerhodar, dove vive la gran parte dei dipendenti della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, il più grande impianto per la produzione di energia nucleare d’Europa. La centrale si trova in un’area occupata dall’esercito russo dal marzo del 2022 e da tempo preoccupa moltissimo la comunità internazionale per via dei numerosi attacchi compiuti nelle sue vicinanze.
Il governatore dell’area nominato dalla Russia ha cominciato a far evacuare sia Enerhodar che alcuni accampamenti russi nella zona, sostenendo che l’esercito ucraino abbia intensificato gli attacchi nell’area in vista dell’attesa e imminente offensiva che avrebbe l’obiettivo di riconquistarla.
Le forze armate ucraine hanno detto che i residenti vengono indirizzati verso Berdyansk e Prymorsk, sulle coste del mar d’Azov. Il sindaco di Melitopol, che si trova un centinaio di chilometri a sud di Zaporizhzhia ed è a sua volta occupata dai russi, ha detto che in città ci sono migliaia di auto in attesa di lasciare la zona, con code lunghe cinque ore.
In un comunicato diffuso sabato, il direttore dell’AIEA Rafael Grossi ha detto che la situazione nella zona della centrale di Zaporizhzhia sta diventando «sempre più imprevedibile e potenzialmente pericolosa». Nel comunicato l’AIEA ha spiegato che per il momento il personale della centrale sta continuando ad andare al lavoro: Grossi ha comunque chiarito che c’è preoccupazione per gli addetti e per le loro famiglie, visto che la situazione sta diventando «sempre più tesa, stressante e complessa».
Non è la prima volta che l’AIEA mostra preoccupazione per la zona della centrale. In un rapporto relativo alla propria ispezione dello scorso settembre l’agenzia aveva detto di aver verificato che la centrale aveva subito danni estesi a causa della guerra. In particolare, risultavano danneggiati un edificio in cui viene immagazzinato il combustibile nucleare, una struttura in cui vengono conservati rifiuti radioattivi e un’altra che ospita un sistema di allarme. Nel rapporto l’AIEA chiedeva che i combattimenti venissero interrotti in un’area di sicurezza attorno allo stabilimento per evitare danni alle strutture di contenimento, che impediscono la diffusione di radiazioni.
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