Decine di persone sono morte negli scontri tra gruppi etnici nel Manipur, in India
Almeno 30 persone sono morte negli scontri tra gruppi etnici rivali nello stato indiano del Manipur, nella zona nord orientale del paese. Le violenze sono state causate dalle proteste di diversi gruppi etnici che si oppongono all’inclusione del popolo Meitei tra le tribù riconosciute ufficialmente come gruppo etnico svantaggiato.
In India lo stato federale riserva alle tribù svantaggiate posti di lavoro nella pubblica amministrazione, nelle università e seggi a tutti i livelli amministrativi per compensare le storiche disuguaglianze etniche. Il riconoscimento darebbe accesso al popolo Meitei anche a terreni forestali: altri gruppi etnici dello stato tuttavia temono di perdere il controllo su questi territori e per questo da una settimana stanno protestando in modo molto violento.
Kuldeep Singh, consigliere per la sicurezza del governo del Manipur, ha detto ai giornalisti che sono stati segnalati dai 18 ai 20 morti, ma ha ammesso che il bilancio è parziale. Oltre un centinaio di persone sono rimaste ferite negli scontri e più di 500 case sono state bruciate negli ultimi due giorni. Migliaia di soldati dell’esercito indiano sono stati inviati nel Manipur per far cessare gli scontri.