Il Napoli è campione d’Italia
Grazie al pareggio contro l'Udinese ha infine vinto lo Scudetto, con cinque giornate di anticipo e per la terza volta nella sua storia
Il Napoli ha pareggiato 1-1 contro l’Udinese nella 33° giornata di Serie A ed è matematicamente campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. A Udine aveva bisogno di almeno un pareggio per ottenere il punto che mancava per vincere il campionato. Dopo lo svantaggio subito nel primo tempo, il gol che ha riportato simbolicamente lo Scudetto a Napoli dopo 33 anni è stato segnato ad inizio secondo tempo dal centravanti Victor Osimhen.
Era dal 1992 che il campionato veniva vinto ininterrottamente da squadre di Milano, Torino e Roma. E senza contare il Cagliari del 1970, nessun’altra squadra del Sud Italia ne ha mai vinto uno oltre al Napoli, che ora ha raggiunto la Roma con tre scudetti.
La vittoria di questo campionato da parte del Napoli era data per certa ormai da settimane. La squadra allenata da Luciano Spalletti è stata di gran lunga la migliore della stagione, tanto da arrivare ad avere quasi venti punti di vantaggio sulle avversarie già mesi fa.
A gennaio, dopo una storica vittoria per 5-1 contro la Juventus, aveva concluso il girone di andata in testa con 50 punti su 57 disponibili (diventando la terza squadra in un campionato a venti squadre a raggiungere i 50 punti in un girone di andata). Questo andamento era poi continuato fino a marzo, mese in cui il Napoli ha perso alcuni punti in concomitanza con gli impegni in Champions League, dove in questa stagione ha comunque raggiunto i quarti di finale per la prima volta nella sua storia.
La superiorità del Napoli è testimoniata anche dai numeri. A cinque giornate dalla fine, oltre ai 16 punti di vantaggio sulla seconda è sia il miglior attacco che la miglior difesa del campionato. I dati dell’attacco sono particolarmente significativi. Ha segnato 69 gol in 33 giornate: più di due a partita e 9 in più dell’Inter, il secondo miglior attacco (che però mercoledì ne ha segnati 6 al Verona). Il suo miglior marcatore, Osimhen, è anche il capocannoniere del campionato con 22 gol.
In città lo Scudetto si stava festeggiando già da settimane, ma con la vittoria matematica ottenuta giovedì inizieranno i veri festeggiamenti, che continueranno almeno fino al 4 giugno, data dell’ultima giornata di campionato in cui il Napoli verrà premiato nel suo stadio al termine della partita contro la Sampdoria.
Gli unici due campionati vinti finora dal Napoli erano arrivati a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, nel periodo in cui c’era Diego Armando Maradona. Negli anni successivi la squadra si era progressivamente allontanata da quei livelli. Nel 1998 era stata retrocessa in Serie B, e poi di nuovo nel 2001: quattro stagioni dopo era stata dichiarata fallita. L’anno seguente ripartì dalla Serie C dopo essere stata acquistata dal produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis, che nel 2008 la riportò in Serie A senza mai più lasciarla.
Con De Laurentiis il Napoli ha vissuto i decenni più stabili e competitivi della sua storia, diventando a tutti gli effetti una delle “grandi” del campionato italiano. Il terzo Scudetto arriva dopo quattro terzi posti e quattro secondi posti, l’ultimo dei quali nel 2019.
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