La Banca Centrale Europea ha alzato ancora i tassi di interesse per ridurre l’inflazione
La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di aumentare i tassi d’interesse di riferimento di 25 punti base (ossia di 0,25 punti percentuali), portandoli a un intervallo compreso tra il 3,25 e il 4 per cento. È un aumento meno consistente rispetto a quelli dei mesi scorsi: l’ultimo aumento, a marzo, era stato di 50 punti. L’annuncio arriva dopo che mercoledì sera la Federal Reserve – la banca centrale statunitense – aveva annunciato a sua volta un aumento dei tassi di interesse pari a 25 punti base.
I tassi d’interesse sono quelli a cui le banche centrali prestano denaro alle altre banche, in pratica il costo del denaro. Tradizionalmente, il rialzo dei tassi è lo strumento migliore a disposizione delle banche centrali per mettere l’inflazione sotto controllo, perché aumentando il costo del denaro si riducono i fenomeni che portano a un aumento dei prezzi.
Sia la Banca Centrale Europea che la Federal Reserve hanno iniziato a contenere gli aumenti rispetto al passato: da qualche mese l’aumento generale dei prezzi è meno intenso, perché il costo dell’energia è tornato quasi ai livelli di prima della guerra in Ucraina. Le banche centrali continuano comunque il loro percorso di rialzo dei tassi di interesse perché, nonostante questo, i prezzi continuano ad aumentare: lo si nota da quanto è ancora alta l’inflazione di fondo, quella che si ottiene togliendo dall’inflazione generale i prezzi di cibo ed energia, cioè quelli più volatili e suscettibili a cambiamenti improvvisi.
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