La Russia ha accusato l’Ucraina di aver tentato di colpire il Cremlino con dei droni
E di aver organizzato l'attacco per uccidere Putin: i droni sono stati abbattuti, il governo ucraino ha negato ogni coinvolgimento
La Russia ha accusato l’Ucraina di aver tentato di colpire con due droni il Cremlino, cioè l’insieme dei palazzi nel centro di Mosca dove si trova tra le altre cose la residenza ufficiale del presidente Vladimir Putin e la sede di varie istituzioni dello stato russo. L’agenzia di stampa ufficiale RIA Novosti, in un breve articolo, ha scritto che il tentato attacco sarebbe avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì, e che i due droni sarebbero stati distrutti prima che potessero colpire il bersaglio grazie all’utilizzo di «sistemi radar militari».
Il governo russo ha definito l’attacco con droni come un «atto terroristico pianificato» e come un «tentativo di assassinio» nei confronti di Putin, pochi giorni prima dell’importante parata per la vittoria russa nella Seconda guerra mondiale, che è prevista il 9 di maggio. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha detto che il presidente non si trovava al Cremlino martedì notte, ma era a Novo-Ogaryovo, un’altra delle sue residenze fuori Mosca, dove alloggia abitualmente. Un rappresentante del governo ucraino ha detto a Reuters che il paese non ha niente a che fare con i due attacchi.
Alcuni video circolati su Telegram e ripresi da giornalisti affidabili ed esperti di cose russe mostrano un velivolo che vola sul Cremlino ed esplode pochi metri sopra la cupola del Palazzo del Senato (il nome è un riferimento a un antico organo consultivo, oggi il Parlamento russo si riunisce altrove).
Astonishing footage of last night's drone attack on the Kremlin pic.twitter.com/3rghCHdIed
— Francis Scarr (@francis_scarr) May 3, 2023
Altri video mostrano dei detriti in fiamme al di sopra della cupola.
Another video purportedly showing the aftermath of the drone attack against the Kremlin pic.twitter.com/GgkwaFl4Em
— Michael A. Horowitz (@michaelh992) May 3, 2023
Non è chiaro se di questi attacchi con droni sia effettivamente responsabile l’Ucraina, né se il loro intento fosse effettivamente quello di provocare danni o uccidere Vladimir Putin. Quest’ultima ipotesi è relativamente improbabile, perché è risaputo che Putin dorme raramente all’interno del Cremlino (anche se alcune volte si trattiene fino a tardi, e anche di notte, come lui stesso ha detto in un’intervista recente).
In ogni caso, l’attacco è estremamente rilevante: non è la prima volta che dall’inizio della guerra vengono attaccati obiettivi in Russia, ma mai nessun mezzo era riuscito ad arrivare così vicino al Cremlino, la sede politica più importante di tutta la Russia e un luogo di altissimo valore simbolico.
Inoltre il fatto che dei droni ostili siano arrivati sopra al Cremlino è un grave colpo per le difese aeree che proteggono il territorio russo, che si sono dimostrate in questo caso insufficienti, anche se non è possibile al momento trarre conclusioni più ampie e generali. Negli ultimi giorni ci sono state alcune avvisaglie del fatto che le autorità russe temessero attacchi sul proprio territorio. Tra le altre cose, molte delle parate commemorative per il 9 maggio in varie parti del paese sono state cancellate o ridotte, per timore che grandi eventi di massa possano diventare l’obiettivo di attacchi.